Missione compiuta, o almeno cosí pare. Luigi Di Maio, come il piú abile dei sarti, ha ricucito lo strappo interno al Movimento 5 Stelle torinese sulla spinosa questione della candidatura alle Olimpiadi invernali del 2026.
La puntatina sotto la Mole, rimandata solo di qualche giorno, ha quindi dato i suoi frutti, con i consiglieri contrari ai Giochi che richiamati all'ordine dal leader maximo hanno abbassato la cresta. A sancire la ritrovata pace le parole della sindaca Chiara Appendino, che intorno alle 23.30, dopo tre ore di summit, si è concessa ai giornalisti. "I rapporti sono ricuciti e siamo compatti nel mandare avanti la candidatura della città".
Appena dietro, illuminata dai flash, la giovane capogruppo in Consiglio comunale del Movimento 5 Stelle Valentina Sganga. "Siamo molto contenti che Di Maio condivida e apprezzi i nostri punti e se ne faccia carico per portarli avanti". Appendino ha poi spiegato. "Abbiamo discusso a lungo e lunedí ne riparleremo in Consiglio, dove spiegheremo nel dettaglio qual è il modello di Olimpiadi che vogliamo. Martedí 3 luglio invieremo quindi lo studio di fattibilità".
"Di Maio porrá a livello governativo quelle che sono le tematiche avanzate dal gruppo consiliare, che rappresentano il modello per la gestione di un evento. Un'analisi costi-benefici che vale anche per le altre cittá candidate, Milano e Cortina".
Di Maio intanto, a bordo di un'auto scura, ha abbandonato il municipio dall'uscita sul retro, evitando accuratamente i cronisti. Per lui nottata a Torino e ripartenza in mattinata alla volta di Roma.