Politica - 03 luglio 2018, 17:30

Interruzione di gravidanza: approvata una delibera sulla piena applicazione della Legge 194

Presentata da LeU in Consiglio regionale, a prima firma Grimaldi

È stata approvata oggi in aula ad ampia maggioranza la delibera n. 211 di Liberi e Uguali, a prima firma Grimaldi, sottoscritta da tutta la maggioranza e dal Movimento 5 Stelle, “Indirizzi e criteri per garantire l'effettivo accesso alle procedure per l'interruzione della gravidanza ai sensi dell'articolo 9, comma 4 della legge 22 maggio 1978, n. 194”. Il testo della delibera ha assorbito gli emendamenti proposti dalla consigliera Conticelli.

La delibera è la prima in Italia a rendere stringente l’articolo 9 della legge del 1978, che sancisce il dovere delle strutture sanitarie di assicurare il diritto all’interruzione di gravidanza e assegna alla regione il controllo sull’attuazione della legge anche attraverso la mobilità del personale.

La proposta nasce dai dati allarmanti dell’obiezione di coscienza, salita al 70% in Italia nel 2015, con punte del 90 in alcune regioni. In Piemonte gli obiettori sono il 67%, sotto la media nazionale, tuttavia il 47% degli aborti in Piemonte e l'87% a Torino vengono effettuati in un unico presidio: il Sant'Anna.

Non solo: ormai tutte le ricerche mostrano che nella gran parte dei casi l'obiezione non è ideologica, ma scelta per motivi di organizzazione o per un eccesso di carico di lavoro.

Per questo, con la delibera oggi approvata, si dà mandato all'Assessore Saitta di fare una fotografia della situazione Asl per Asl, al fine di garantire che in ogni territorio l’obiezione non superi la soglia del 50% e dunque superare l’eccessiva concentrazione degli interventi al Sant’Anna di Torino. In caso la soglia fosse superata, la delibera consente ai direttori di attuare il turn over, avviando una call interna per reclutare medici e infine, se ciò non fosse ancora sufficiente, di procedere a chiamate pubbliche e assunzioni rivolte a medici che praticano IVG.

“Buongiorno Piemonte. A quarant'anni dal grande momento di progresso civile rappresentato dall’approvazione della 194, siamo partiti da un semplice principio: indietro non si torna” – dichiara il Capogruppo di LeU Grimaldi. – “Ma questo non basta, perché il diritto alla libera scelta delle donne, sancito dalla legge, va reso esigibile, e ciò significa affrontare il problema dell'obiezione di coscienza rendendo obbligatorio il turn over e prevedendo anche, come estrema ratio, delle nuove assunzioni per chi pratica l’IVG. Per questo il voto di oggi è storico”.

“La delibera è diventata anche un’occasione per rilanciare l’attenzione sui consultori” – aggiunge la consigliera di LeU Silvana Accossato. – “Solo la loro reale promozione e la gratuità dei loro servizi, compresi i contraccettivi per le giovani donne e le meno abbienti, possono garantire la piena attuazione della 194”.

c.s.