Eventi - 05 luglio 2018, 12:06

Barriera di Milano visita Bruxelles: stasera in piazza Astengo "Proiezioni in città"

L’evento si inserisce nell’ambito dell’iniziativa promossa da Urban Center Metropolitano in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema, e prevede sette serate di cinema all’aperto dedicate alla scoperta di sette differenti città europee viste attraverso il grande schermo

Barriera di Milano visita Bruxelles: stasera in piazza Astengo "Proiezioni in città"

 

Vienna, Bruxelles, Francoforte, Copenaghen, Stoccolma, Barcellona e Atene. Sono queste le sette capitali europee che il progetto Proiezioni in città – promosso da Urban Center Metropolitano in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema – intende scoprire attraverso altrettante serate di cinema all’aperto, nei diversi quartieri della città di Torino.

L’iniziativa è parte di I-Media Cities, il programma europeo che si pone, come obiettivo, la realizzazione di una piattaforma digitale atta alla condivisione e alla valorizzazione dei materiali audiovisivi conservati in diverse cineteche europee, dedicata alla storia delle grandi città e alla loro rappresentazione, attraverso il cinema e la fotografia.

Per tale motivo, questa sera la Circoscrizione 6 visiterà Bruxelles, in piazza Astengo, tramite la proiezione di due pellicole cinematografiche: "Toto et sa soeur en bombe à Bruxelles" – con l’accompagnamento musicale di Valeria Dalmastro all’arpa – e "Dio esiste e vive a Bruxelles".

Il primo ritrae la Bruxelles di inizio ‘900, attraverso i suoi spazi e i suoi monumenti scoperti dagli occhi di due bambini, Toto e sua sorella, appunto. Il secondo, invece, è una commedia surreale in cui Dio si configura come vero e proprio personaggio, residente nella capitale belga. Bisbetico ed egoista, governa il mondo dal suo computer personale e tratta malamente la famiglia. Al punto che la figlia, Ea, annoiata e sofferente, decide di ribellarsi contro il padre stesso, entrando nel suo computer e facendo conoscere agli abitanti del mondo intero la data della propria morte, provocando, in questo modo, “l’ira di Dio” e il panico generale.

 

Roberta Scalise

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