Si intitola Unbrakeable il nuovo lavoro discografico di Alberto D’Ascola, in arte Alborosie – da “Al”, abbreviazione del nome di battesimo, e “Borosie”, termine dispregiativo utilizzato nei confronti dei suoi dreadlocks dai riflessi rossi –, che sarà presentato, questa sera, sul palco del Flowers Festival di Collegno.
Nato artisticamente nel 1993 con i Reggae National Tickets, gruppo bergamasco di cui è stato fondatore, leader e voce, e ispirato a band celebri a livello nazionale, quali Pitura Freska, Africa Unite e 99 Posse, Alborosie lascia l’Italia per trasferirsi definitivamente in Giamaica nel 2001.
Qui, dà avvio alla sua carriera da solista, instaurando un rapporto di fiducia con il produttore e discografico Jon Baker – ex componente della Island Records, che diede notorietà a Bob Marley –, iniziando a collaborare con gli studi di registrazione GreeJam Studios di Port Antonio e imparando il patois giamaicano.
Inseritosi perfettamente, dopo qualche tempo, nel tessuto musicale della capitale Kingston, Alborosie coopera con artisti reggae del calibro di Gentleman, Sizzla, Michael Rose, Luciano, Ky-Mani Marley e molti altri, fino a fondare una propria etichetta indipendente, la Forward Recordings, con cui incide Soul Pirate, nel 2008, Escape from Babylon, nel 2009 e 2 Times Revolution, nel 2011. Quest’ultimo risulta essere un vero e proprio successo mondiale, che lo conduce a trionfare al M.O.B.O. Awards, nella categoria “Best Reggae Act 2011”, consentendogli di divenire, così, il primo artista bianco a vincere un premio dedicato alla musica black.
A questi sono seguiti, poi, molteplici album, fino all’ultimo, Unbrakeable appunto: un’immersione nel passato della musica reggae alla ricerca dell’essenza del suo sound rivoluzionario, a rappresentare la nuova era del genere.
Ad aprire il concerto, Fran e i pensieri molesti, gruppo vincitore del contest M**Bun. A seguire, i Poor Man Style e i Madò Che Crew presenteranno il loro nuovo progetto, Danger Commit Riddim: una produzione interamente torinese che coinvolge protagonisti della scena raggae e dancehall internazionale e prevede nove brani caratterizzati da una medesima base strumentale – il riddim –, condivisa da vari artisti che cantano, ognuno col proprio stile, sullo stesso ritmo musicale, come da tradizione delle prime dancehall giamaicane.