"L'atteggiamento sarà sempre lo stesso: seguiremo la legge. Attualmente possiamo accettare le iscrizioni nei nidi e nelle materne anche dei bambini non vaccinati, perché prima di ottobre le cose possano cambiare." Con queste parole l'assessore all'istruzione del Comune di Torino Federica Patti ha cercato di spegnere il fuoco incrociato di attacchi sulla questione vaccini, in particolare da parte dei consiglieri comunali del Pd Stefano Lo Russo e Monica Canalis.
A seguito del decreto dell'ex ministro alla Salute Beatrice Lorenzin i bambini da zero a sei anni, per poter entrare in classe, dovevano fare le immunizzazioni obbligatorie. "Nell'anno scolastico 2017-'18"- hanno spiegato gli uffici, "come Comune di Torino abbiamo inviato 245 lettere ai genitori dei bimbi e bimbe non in regola con gli obblighi vaccinali. Di questi 144 hanno adempiuto, 9 hanno ritirato i figli, 22 sospeso la frequenza e 70 non hanno attivato nessuno percorso".
La circolare emanata il 6 luglio dal Ministero della Salute stabilisce che entro il 10 luglio ci si possa iscrivere ai nidi e alle materne con un'autocerficazione dell'avvenuta vaccinazione. Una situazione complessa, in particolare per i 70 bambini che a fine anno scolastico non avevano assolto agli obblighi. Ed è per questo che il Comune ha ribadito più volte di essere in attesa che la "Regione Piemonte faccia un chiarimento in merito alla circolare, per capire come ad inizio anno scolastico verrà applicata".
Il capogruppo del Pd Stefano Lo Russo ha chiesto un messaggio politico preciso da parte dell'amministrazione verso le famiglie inadempienti. "Le famiglie che non rispettano gli obblighi vaccinali," - ha commentato il capogruppo del Pd Stefano Lo Russo - "anche se hanno iscritto i loro figli, non devono poterli lasciare nelle scuole comunali." "Se lo fanno,"- ha aggiunto l'esponente dem -"la città ha tutti i titoli giuridici e legali per non ammetterli in classe e i genitori vanno immediatamente segnalati alla polizia municipale e ai servizi sociali. Ne va della tutela della salute di tutti gli altri. Basta ambiguità".
La consigliera del Pd Monica Canalis ha invece chiesto che il Comune nelle decisioni non debba "tenere solo conto del diritto allo studio dei bimbi non vaccinati, ma anche di quello degli immunodepressi che rischiano di morire".
L'assessore Federica Patti ha voluto sottolineare che l'amministrazione preferisce "non alzare il livello dello scontro, ma aprire al dialogo", ribadendo che per la "Città è importante il rispetto della legge e che ha sempre agito secondo quanto previsto dalle norme".