Collegno-Rivoli-Grugliasco - 13 luglio 2018, 15:42

Piero Pelù sbarca a Grugliasco sul palco del Gru village music festival

Tra le voci più rappresentative del rock italiano, cofondatore dei Litfiba, conosciuto anche per l’impegno politico profuso attraverso la musica, i testi delle sue canzoni, i concerti e gli atteggiamenti che mostra in pubblico; il 14 luglio a 23 euro

Piero Pelù sbarca a Grugliasco sul palco del Gru village music festival il 14 luglio: è senza dubbio tra le voci più rappresentative del rock italiano, cofondatore dei Litfiba, ma oltreché per l’attività artistica è conosciuto anche per l’impegno politico profuso attraverso la musica, i testi delle sue canzoni, i concerti e gli atteggiamenti che mostra in pubblico.

Pelù nasce e cresce a Firenze, si avvicina alla musica rock a 8 anni con l’acquisto della prima chitarra; due anni dopo, a Parigi, rimane folgorato in un negozio di musica da Paranoid dei Black Sabbath e, in particolar modo, dalla chitarra di Tony Iommi; il primo disco che comprò fu “Revolver” dei Beatles. Cominciò ad appassionarsi alla musica e soprattutto al canto divenendo il frontman di una band liceale, i Mugnions, dal nome del fiume Mugnone che da Fiesole scende a Firenze e passa vicino al condominio dove abitava la famiglia. Piero, in quel periodo, iniziò a farsi chiamare ‘Pierotten’ in onore a Johnny Rotten e anche perché ‘rotten’ significa marcio, considerato un bell’aggettivo per chi frequentava il mondo punk.

La vita di Piero venne folgorata nel 1977 da un servizio di Michael Pergolani sulla rivoluzione della cultura punk a Londra di cui abbracciò la filosofia per discostarsi profondamente da una realtà giovanile nella quale non si riconosceva. Iniziò ad ascoltare i Sex Pistols e i Clash e divenne insieme a qualche amico uno dei pochi ragazzi punk di Firenze. Quindi dopo il diploma di maturità classica partì per un viaggio a Londra ispirato appunto dal punk inglese e deciso a trasferirsi per sempre nella capitale, ma tornò a Firenze deluso nell’averlo trovato ormai imborghesito.

Tramontato il progetto dei Mugnions si unisce ad Antonio Aiazzi, Federico “Ghigo” Renzulli, Gianni Maroccolo e Francesco Calamai fondando i Litfiba. L’esordio vero e proprio avvenne il 6 dicembre 1980 alla Rokkoteca Brighton, un’appendice della casa del popolo di Settignano vicino a Firenze. Nel 1985 uscì il loro primo album “Desaparecido” cui faranno seguito “17 Re” e “Litfiba 3”. È la trilogia del potere, tutti basati sul rifiuto del totalitarismo, e di questo periodo fanno parte anche i live “12-5-87 aprite i vostri occhi” e “Pirata” che li consacra e coi quali sviluppano una personale chiave di lettura della new wave coniugando i suoni mediterranei con le atmosfere anglosassoni.

Negli anni novanta i Litfiba si propongono prima con un grintoso hard rock e successivamente con un pop rock elettronico riscuotendo altro successo. È il decennio della tetralogia degli elementi: quattro album ispirati, nei testi e nelle sonorità, ai quattro elementi naturali: il fuoco (El diablo), la terra (Terremoto), l’aria (Spirito) e l’acqua (Mondi sommersi). In tutto i Litfiba hanno venduto quasi due milioni di copie, che si sommano al milione di copie venduto con “Infinito” nel 1999. Tuttavia le tensioni artistiche e personali fra cantante e chitarrista sulla gestione della band diventarono sempre più marcate e al termine del relativo tour Pelù decise di abbandonare i Litfiba dedicandosi alla carriera solista.

Il debutto è col singolo “Il mio nome è mai più” inciso con Ligabue e Jovanotti in favore di Emergency ed in segno di protesta contro i bombardamenti su Belgrado, brano che vendette oltre 500.000 copie anticipando altre hit di successo come “Io ci sarò”, “Bene bene male male”, “Toro loco”, “Amore immaginato” con Anggun, “Dea musica”. Lo stesso anno fu chiamato da Mina per incidere “Stay with me”, cover in italiano di “Stay” delle Shakespears Sister, che la incluse nel suo disco “Olio”.

Quest’anno il rocker fiorentino torna sui palchi di tutta Italia con il suo “Warm up tour” durante il quale suona sia i brani dei Litfiba che quelli della sua carriera da solista, aggiungendo alcune trascinanti cover. Grazie al suo modo di tenere la scena e ai suoi atteggiamenti spesso provocatori si è guadagnato a tutti gli effetti la fama di ‘animale da palcoscenico’ del rock italiano. Costo del biglietto 23 euro.

Massimo Bondì