Politica - 15 luglio 2018, 13:49

Nichelino, il Comune contrario alla creazione di un centro commerciale nella zona dell’ex Viberti. Ma la partita non è chiusa

La proprietà dell’area potrebbe ora avanzare una richiesta di danni, ma l’Amministrazione spera di trovare un accordo per un progetto diverso, inserendo magari delle attività sociali

L’area ex Viberti, complice la crisi economica che ha portato alla chiusura della fabbrica di autobus, da anni è dismessa e abbandonata. Il Comune di Nichelino da tempo lavora per trovare una soluzione favorevole alla sua riqualificazione, ma nei giorni scorsi ha detto di no al progetto di un nuovo centro commerciale, avanzata dalla ditta divenuta proprietaria dei terreni.

La Giunta comunale si è espressa negativamente, rilevando criticità e dubbi su questo progetto: “Non ci sono strade sufficienti per sopportare un eventuale incremento di volume del traffico”, ha spiegato il sindaco Giampiero Tolardo. “E poi non c’è la distanza minima, indicata dalla legge regionale, tra questa area e le attività commerciali del centro città”. Il primo cittadino, da sempre fautore della “difesa dei negozi del vicinato e delle piccole attività”, non vuole veder proliferare altri centri commerciali, considerato che dal settembre dello scorso anno, al confine tra Nichelino e Vinovo, è già sorto Mondojuve, senza considerare tutte le altre realtà esistenti precedentemente o che sono aumentate di volume e dimensioni, come i Viali.

A questo punto, però, in attesa di un accordo di programma più vasto per la riqualificazione dell’ex Viberti, che investa anche la Regione, c’è da fare i conti con il rischio che la proprietà dell’area possa avanzare una richiesta di risarcimento danni, avendo iniziato a finanziare il progetto, dando per scontato che una intesa alla fine sarebbe stata trovata. L’assessore Diego Sarno è convinto che non si arriverà alla battaglia legale: “Noi vogliamo riqualificare assolutamente quel complesso. Esistono anche finalità diverse da quelle solo commerciali e stiamo lavorando in questa direzione”.

Un’apertura di credito che lascia immaginare, di fronte a un cambio di prospettiva (inserendo delle attività sociali?), che un accordo per l’area ex Viberti possa ancora essere trovato.

Massimo De Marzi