Economia e lavoro - 16 luglio 2018, 15:53

Lavoratori bengalesi truffati da una coop a Carmagnola: arrivati i risarcimenti

La vicenda risale al 2013 e ha visto la Fim al fianco dei 130 dipendenti che pagarono 2000 euro, ma due mesi dopo l'azienda era già sparita

Lieto fine, almeno dal punto di vista finanziario, per una vicenda che aveva visto alcuni lavoratori finire nella tela di una trappola da cui non erano riusciti a difendersi. Era il 2013 quando una cooperativa, a Carmagnola, assumeva 130 lavoratori, tutti bengalesi. I lavoratori pagarono duemila euro e dopo due mesi la cooperativa non aveva più lavoro e di fatto sparì insieme ai titolari. I 130 lavoratori si rivolsero alla Fim che insieme allo Studio di Stefano Nicola impugnò il fallimento della Rubina Coop e di SIO Automotive”.
 
“Già a novembre del 2017 - raccontano i sindacati in una nota - si riuscì a recuperare una consistente somma, da devolvere ai lavoratori bengalesi beffati dalla promessa di lavoro e salario, da alcuni dei committenti delle due cooperative. Oggi,  dopo quattro anni, abbiamo recuperato un ulteriore somma da altre aziende committenti per risarcire i lavoratori bengalesi dal danno subito da persone che non possono definirsi imprenditori, tutt’altro!”
 
Rimane aperto il contenzioso contro il fallimento della SIO Automotive, principale committente di Rubina Coop, a seguito dell’esclusione dei crediti dei lavoratori Bengalesi dallo stato passivo. "Questa vicenda - concludono da Fim - pone ancora una volta il tema, non affrontato compiutamente anzi a volte evitato anche da chi ne ha competenza della questione relativa alla falsa cooperazione, sociale e non, che arreca danni non solo all’economia, ai lavoratori ma soprattutto a quel mondo imprenditoriale, sano, che anche attraverso la cooperazione crea lavoro e integrazione sociale".

Massimiliano Sciullo