Si è spento all’età di 66 anni Sergio Marchionne. Amministratore Delegato di Fiat Chrysler Automobiles N.V., Presidente e Amministratore Delegato di FCA US LLC., Presidente di CNH Industrial N.V. e Presidente e Amministratore Delegato di Ferrari N.V. ad inizio mese si era sottoposto ad un'intervento chirurgico alla spalla, da cui non si è più ripreso: avrebbe dovuto lasciare il gruppo nel 2019. Il mondo politico torinese lo ricorda così.
La deputata del Pd Silvia Fregolent: "Come tutte le persone di potere anche Sergio Marchionne aveva delle contraddizioni su cui non è ora il momento di dare sentenze nette e riduttive. Marchionne ha avuto indiscutibilmente il merito di risanare e rilanciare la Fiat applicando all’industria la fantasia e la creatività del Made in Italy e conquistando i mercati mondiali. Sua l’intuizione e la capacità di vendere il modello italiano come valore aggiunto anche nel settore dell’automotive coniugando quindi sicurezza, versatilità, tecnologia con eleganza e bellezza soprattutto nei prodotti di fascia media, quelli cioè che producono fatturato, Pil e posti di lavoro. Con lui Torino è tornata ad essere la capitale mondiale dell’auto e vista la crisi degli ultimi decenni si tratta di un risultato prestigioso tutt’altro che scontato".
"Ho avuto il privilegio di conoscere Sergio Marchionne quando ero assessore al Lavoro della Regione Piemonte, nel momento degli accordi sulla cassa per Mirafiori. Viene a mancare uno dei pochi manager che ha saputo guardare oltre, uno dei più visionari che abbia mai conosciuto". Ad affermarlo il deputato di Forza Italia Claudia Porchietto.
Conclude Porchietto: "Come tutti i grandi non era simpatico di primo acchito, duro ma professionale, ma non era stato scelto per esserlo. Doveva salvare una azienda in grosse difficoltà riportandola ad essere leader in Italia, Europa e nel mondo. Una missione compiuta rompendo gli schemi e ricordandoci che gli obiettivi possono essere raggiunti se unisci alle capacità professionali anche la dedizione per la causa".
“Con la morte di Sergio Marchionne - dichiara invece Silvja Manzi, Tesoriere dei Radicali Italiani - viene a mancare un grande innovatore, che ha scosso in primo luogo l’establishment imprenditoriale italiano abituato a vivere su comode rendite di posizione. A lui il merito di aver portato la principale azienda privata del Paese fuori dalle paludate regole del capitalismo familista e parassitario italiano.
"Con Sergio Marchionne scompare un uomo e un manager di grande valore", afferma il presidente del consiglio regionale Nino Boeti. A lui va il merito di aver dato un futuro alla Fiat trasformandola in un player internazionale. Senza quelle scelte compiute in un momento difficile anche la storia di Torino sarebbe stata diversa, anche se resta ancora aperta la sfida di riuscire a conciliare gli interessi economici di un’azienda globale con i diritti dei lavoratori e gli interessi di una comunità. La nostra speranza è che questa sfida possa essere accolta dal nuovo management, confermando gli impegni presi su Mirafiori e gli stabilimenti italiani e rafforzando le radici italiane del gruppo Fca".
"Il gruppo consigliare regionale di Forza Italia si stringe attorno alla famiglia Marchionne. Con la scomparsa del già ad di FCA, muore in parte l'idea di una Torino che guarda al mondo e non solo al Piemonte e all'Italia. Marchione in questi anni di leadership indiscussa nell'automotive ha saputo trarre dal mondo Fiat, dal know how dei suoi dipendenti, il meglio dell'intraprendenza piemontese ridando di nuovo di Torino un ruolo nell'industria dell'auto. Sergio Marchionne ci mancherà con il suo stile diretto che evitava ‘politichese e sindacalese’ per andare al cuore dei problemi. Ci mancherà per la sua capacità di vincere le scommesse che ai più sarebbero apparse impossibili: una fra tutte quella di puntare, in prima persona, su un marchio che pareva destinato a scomparire. E' stato un esempio di dedizione, grinta e determinazione, un impegno senza limiti che ha spesso anteposto ad affetti e salute, permettergli però di lasciare a Torino e all'Italia un esempio di industria che sa uscire dalla crisi più forte di prima". Ad affermarlo il capogruppo di Forza Italia Andrea Fluttero insieme con il vice capogruppo Andrea Tronzano, il vicepresidente del Consiglio regionale Franco Graglia e i consiglieri Luca Bona e Luca Rossi.