"Come prevedibile – ha dichiarato il Consigliere regionale Roberto Ravello - i nodi vengono al pettine e le contraddizioni di una maggioranza di Governo troppo eterogenea stanno esplodendo in tutta la loro evidenza".
"Se parliamo della Tav – prosegue Ravello – sembra di assistere ad una vera e propria commedia dell’assurdo: dopo giorni di tentennamenti, il Premier smentisce il suo Vice ed afferma che la TAV non si farà. Un balletto che non fa bene all’Italia, ma soprattutto non giova al nostro territorio: non solo per la maxi penale di 2 miliardi che dovremo pagare se decideremo di abbandonare il progetto e per i soldi spesi finora che andrebbero sprecati, ma anche e soprattutto per le importanti ricadute positive per il Piemonte che l’opera porta con sé".
"Dal punto di vista ambientale, si stima che il miglioramento del servizio ferroviario potrà consentire la riduzione di circa 600.000 camion su strada nel delicato ambiente alpino. La realizzazione dell’opera, inoltre, rappresenta un volano per la nostra economia e per l’occupazione: parliamo – prosegue il Consigliere Ravello – di circa 20.000 imprese ed 8.000 lavoratori che da anni sono costretti a vivere e lavorare in condizioni assurde per colpa dei soliti noti, figli di papà che giocano a fare i rivoluzionari da salotto, molto ben introdotti e, a quanto pare, troppo ascoltati in ambienti vicini ad una delle due gambe del Governo Conte. Confidiamo nella serietà dell’altra metà, che ha già ben dimostrato di conoscere le reali necessità del Paese e del Piemonte, anche nel ribadire l’importanza strategica della Tav sia per il futuro della nostra Regione che per il presente delle tante aziende e lavoratori".
"Oggi più che mai – conclude Ravello – è importante rimarcare che si deve stare dalla parte giusta: quello dello Stato, del buon senso e del rispetto delle norme civili, rappresentata anche da chi è contrario alla Tav ma lo esprime nei modi corretti, senza fare sassaiole, aggressioni ed intimidazioni".