Economia e lavoro - 01 agosto 2018, 14:16

Car sharing, Blue Torino scaccia gli spettri in arrivo da Parigi

Nella capitale francese con la fine di luglio il servizio Autolib ha chiuso i battenti. Di Menna: "Ma le nostre due storie sono completamente slegate e indipendenti"

Se a Parigi “staccano la spina” , a Torino non c'è motivo di pensare che possa accadere lo stesso. E' di poche ore fa la notizia che, con la fine del mese di luglio, ha chiuso i battenti il servizio di car sharing Autolib di Parigi, che proponeva vetture elettriche e che faceva riferimento all'imprenditore Vincent Bolloré e alla municipalità Parigina.

Una notizia - legata a problemi di bilancio -che ha avuto qualche riverbero anche qui da noi a Torino, dove opera il servizio Bluetorino, per la quale i responsabili affermano con convinzione: "Stiamo sviluppando un programma che prevede per il capoluogo subalpino 560 parcheggi, 330 autovetture, l'unico punto in comune che abbiamo con Autolib è che operiamo entrambi all'interno dell'universo Blue Solution, ma non c'è null'altro che ci leghi - sottolinea con forza Nadio Di Menna, local manager di Blue Torino - a cominciare dal fatto che noi siamo un servizio privato, a differenza di quello parigino che aveva una forte componente pubblica e dunque seguiva logiche, anche economiche, diverse dalle nostre".

Insomma, quello che per Parigi può essere un passo indietro, per Torino (e non solo) potrebbe rappresentare nulla di più che una lezione da tenere a memoria, un monito. "Tutti gli altri car sharing che fanno parte del nostro universo, da Londra a Lione, passando per Indianapolis, Bordeaux e per finire a Singapore, dove il servizio è in rapida crescita ed implementazione - dice ancora Di Menna - si stanno consolidando in maniera importante. Certo, da Parigi potremo imparare quali tipi di scelte e quali tipi di problemi possono presentarsi, potenzialmente. Ma siamo storie diverse e indipendenti. Anzi, per quanto riguarda le nostre batterie elettriche riciclabili al 99%, basti pensare che il mercato si sta ulteriormente allargando ai Bus elettrici, con la prospettiva oramai concreta di alimentare anche  un modello di un noto costruttore Europeo".

Massimiliano Sciullo