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Politica | 22 agosto 2018, 17:03

"Mattarella intervenga per liberare la nave Diciotti dal sequestro": il radicale torinese Boni in sciopero della fame scrive al Presidente della Repubblica

"Sciopero della fame totale e ad oltranza fino al ripristino di legalità e diritti umani per migranti e militari"

"Mattarella intervenga per liberare la nave Diciotti dal sequestro": il radicale torinese Boni in sciopero della fame scrive al Presidente della Repubblica

Dalla mezzanotte di oggi, Igor Boni, della Direzione nazionale di Radicali Italiani (candidato in +EUROPA alle ultime elezioni), è in sciopero totale della fame ad oltranza, fino al ripristino della legalità, del diritto internazionale e dei diritti umani per i migranti e i militari “sequestrati” dal Governo italiano.

L’azione nonviolenta ha anche l’obiettivo di chiedere al Presidente Mattarella, Capo delle Forze Armate, di intervenire immediatamente per porre fine alle violazioni in atto. Questa la dichiarazione di Igor Boni: "Siamo ormai un Paese che non ha vergogna di macchiarsi di crimini contro chi fugge dalle guerre e dalla fame. Anzi: lo rivendichiamo come fosse una medaglia da mostrare con orgoglio. In questo caso il nostro Governo e il Ministro Salvini in testa, hanno deciso di utilizzare come carne da macello i 117 migranti e l’equipaggio della nave Diciotti".

"Migranti e militari sono – nei fatti – sequestrati dal Governo che, in più, minaccia di riportare questi disperati nei lager libici dai quali sono fuggiti. Non si tratta di trovare il comma o l’articolo di questa o quella normativa nazionale o internazionale che abbiamo violato come Italia; siamo in una continua e patente violazione dei diritti, che ormai calpestiamo ogni giorno con maggiore veemenza e arroganza. Per questo, da oggi, comincio uno sciopero della fame totale, ad oltranza, fino al ripristino della legalità per i migranti e i militari italiani prigionieri della Nave Diciotti".

"Chiedo al Presidente Mattarella, come Capo delle Forze Armate, di intervenire in prima persona subito, immediatamente, per porre fine a questa miserabile vicenda“.

Questo, invece, il testo della lettera che Igor Boni ha indirizzato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Le chiedo di intervenire per porre fine a questa vicenda inverosimile che ci vede protagonisti, come Paese, di una serie di violazioni inaccettabili di norme nazionali, costituzionali e internazionali. Per questo, da ieri, ho iniziato uno sciopero totale della fame che condurrò a oltranza fino alla fine di queste violazioni. Non è una protesta, un ricatto. E' una battaglia nonviolenta contro chi straccia i diritti delle persone, ogni giorno".

"Sul pattugliatore Diciotti sono sequestrati 177 migranti, per giorni in mare è stato "sequestrato" un intero equipaggio di militari italiani che avevano adempiuto al proprio dovere di soccorso. Ma a ben vedere, ad essere sequestrata come vero e proprio “ostaggio di Stato” è la legalità di un intero Paese, il nostro. Il Governo non può recludere i richiedenti asilo somali e eritrei su una nave militare, per impedire loro di presentare un’istanza che in parecchi casi sarebbe legittimamente accolta e comunque doverosamente esaminata".

"L’Italia non può minacciare di riportare i richiedenti asilo in Libia, qualora questi non fossero accolti in altri paesi Ue, perché per questa stessa condotta l’Italia è già stata condannata dalla Corte Europea dei Diritti umani di Strasburgo. L’Italia non può costringere la Guardia Costiera a tenere una condotta diversa da quella che il diritto del mare le impone di tenere. L’Italia non può disincentivare l’intervento di altre imbarcazioni a soccorso di naufraghi in pericolo, minacciando di bloccare per giorni e giorni le navi in mezzo al mare o in un porto, impedendone lo sbarco".

"Un Suo intervento, pubblico e inequivocabile, ritengo sia doveroso e urgente. Un cordiale saluto da chi non può accettare la deriva da regime autoritario che abbiamo tristemente intrapreso".

c.s.

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