- 25 agosto 2018, 13:00

Da Torino alla vetta del Monviso, a piedi, in cinque giorni: l’impresa di Piercarlo Perassi può diventare una vera attrattiva turistica (FOTO)

Cinque tappe, con punti di interessi ricchi di storia e cultura. “Una soluzione low-cost, non troppo lunga come tempi, con un percorso che ad oggi non esiste. Il progetto c’è, ora lo regalo volentieri alle realtà valligiane che siano disposte a crederci”

A piedi, in cinque giorni, da piazza Castello di Torino alla vetta del Monviso. Da 239 a 3841 metri sul livello del mare.

In un’epoca in cui sono sempre maggiormente in “voga” i cammini, basti pensare a quello di Santiago o alle più “locali” via del Sale e via Francigena, l’idea è tutta da attribuire al paesanese Piercarlo “Nanni” Perassi.

Che, nei giorni scorsi, ha voluto provare in prima persona il cammino “da Torino al Monviso”.

Cinque le tappe. Torino-None-Pinerolo, Pinerolo Paesana, Paesana-Crissolo-Pian della Regina, Pian della Regina-Rifugio Quintino Sella, Quintino Sella-Monviso.

In questo modo – ci spiega “Nanni” Perassi – ho potuto provare la fattibilità del percorso, che poi bisognerà cercare di istituzionalizzare. Il cammino è totalmente fattibile, con un costo veramente bassissimo: servono solo alcuni piccoli accorgimenti che mi sono appuntato durante le varie tappe”.

L’idea di “Nanni” era quella di seguire il naturale percorso del fiume Po. “Sarebbe però stato troppo lungo come percorso - ci ha detto – e quindi ho optato per un taglio più ‘diretto’”.

Un tracciato maggiormente fattibile, dunque, ma non per questo privo di storia e cultura. “L’idea – continua Piercarlo – è infatti quella di passare nei punti che hanno una particolare storia o richiami storici: pensiamo a piazza Castello e piazza San Carlo, Mirafiori, Stupinigi, None, Pinerolo, ai vigneti di Bricherasio, alla via vecchia di Montescotto a Barge, alla ‘via dei mort’ di Ostana, con tutta la storia dei Valdesi sepolti sopra la frazione Calcinere di Paesana oppure ancora al Santuario di San Chiaffredo di Crissolo”.

Così è stato.

Dopo aver studiato tragitto e tappe, Piercarlo si è messo lo zaino in spalla ed ha iniziato la sua impresa.

I primi due giorni li ho percorsi in solitaria. Da Paesana a Pian della Regina siamo stati in sei, e qui si è rivelata fondamentale la partecipazione di Franco Giacottino, che ci ha guidato sui sentieri raccontandoci davvero un sacco di rimandi e aneddoti storici, mentre a salire in vetta al Re di Pietra eravamo in tre: io, Massimo Dao ed Enrico Seimandi”.

Nicolò Bertola