Attualità - 31 agosto 2018, 07:20

Da Venaria parte il restauro di Palazzo Madama a Torino

Se ne sta occupando il Centro per il restauro con un cantiere pilota che ha preso il via in questi giorni. L’obiettivo è rendere duraturo il futuro intervento conservativo

Un cantiere “pilota” per capire che tipo di intervento adoperare per dare corso al restauro di una facciata unica nel suo genere. Si tratta di Palazzo Madama, a Torino, che in questi giorni è stata affidata alla cure del Centro di conservazione e restauro di Venaria.

La preziosa facciata juvarriana, disegnata nel 1718 dal più celebre degli architetti chiamati alla corte dei Savoia, Filippo Juvarra, ha bisogno di una rinfrescata, affinché il deterioramento tipico degli edifici storici si arresti. Sarà, infatti, un intervento “conservativo”, volto a preservare la preziosa architettura che contraddistingue il palazzo che fu la dimora di Madama Reale, Cristina di Francia, della quale porta il nome.

Il centro venariese è quindi al lavoro per analizzare la superficie e stabilire quali tecniche adottare per l’intervento. Il cantiere, sostenuto dalla Fondazione Crt con 120.000 euro, è disposto nella parte centrale dell’edificio e coinvolgerà, fino alla fine di settembre, gli studenti e i docenti del Centro. L’obiettivo è, in particolare, verificare lo stato di conservazione del cosiddetto “marmo di Chianocco”, l’elemento costitutivo principale della facciata. Questo genere di approccio è, al momento, un modello per tutta Italia. In futuro, infatti, potrebbe essere adottato anche in altre città.

L’architetto siciliano, quando fu chiamato a ridisegnare l’intera parete esterna (il palazzo abitato da Cristina aveva un aspetto diverso), scelse di utilizzare questo prezioso materiale. È un marmo dal colore bianco-grigiastro, già utilizzato dai Romani per l’Arco di Cesare Augusto a Susa, utilizzato a Torino per grandi superfici. Oltre a Palazzo Madama, infatti, si ritrova sulla facciata del Duomo e su alcuni palazzi, ma anche in parte delle colonne che sostengono i portici di piazza San Carlo.

Il lavoro del Centro del restauro di Venaria consisterà quindi nel definire le tecnologie più adatte a rendere duraturo il futuro intervento di restauro conservativo. In quel caso, infatti, si procederà sull’interno “avancorpo” juvarriano, cioè tutte le parti più esposte della facciata, che ne disegnano la caratteristica linea.

La Fondazione Crt si poi è offerta di coprire l’intero costo del restauro, che potrebbe arrivare fino a 2 milioni di euro.

Paolo Morelli