Attualità - 12 settembre 2018, 16:24

Slot, nuova stretta sul gioco in Piemonte. La rabba dell'associazione Astro

Pucci: "La modifica alla legge ennesimo dispetto agli imprenditori"

Nuova stretta sul gioco in Piemonte. Ieri, dopo una lunga discussione, la Commissione Bilancio della Regione ha dato il via libera a un emendamento, presentato dalla maggioranza di centro sinistra, che modifica la legge antiludopatia, definendo gli obblighi degli imprenditori del settore sulla delicata questione degli “adeguamenti successivi”.

In sintesi, riferisce Agipronews, si stabilisce che esercenti e titolari di sale che ospitano apparecchi di gioco siano obbligati a chiudere o trasferirsi in un lasso di tempo prefissato, nel caso in cui - una volta spostato l’esercizio commerciale - sorgano nuovi luoghi sensibili (come bancomat e compro oro) entro le distanze minime previste dalla legge. L’emendamento prevede che i titolari di esercizi pubblici (bar e tabacchi) si adeguino entro quattro anni, mentre le sale da gioco e sale scommesse hanno otto anni di tempo.

La modifica, che dovrà essere approvata in aula, toglie alle imprese piemontesi (già falcidiate negli ultimi mesi dall’entrata in vigore del “distanziometro”) la possibilità di programmare qualsiasi investimento a lungo termine. Basterà, ad esempio, l’apertura di uno sportello bancomat, di un esercizio di compro oro o di un qualsiasi impianto sportivo nelle vicinanze, per trasformare una zona lecita in “proibita” e obbligarle a chiudere i battenti.

«Questo emendamento è un dispetto agli imprenditori del settore. Prima decidono di cacciarci dalle città, chiedendoci di aprire altrove, purché lontano dai luoghi sensibili; ora ci dicono che neanche questi nuovi investimenti sono garantiti a lungo termine. La politica dovrebbe agevolare la vita delle imprese, non metterle alle corde. Abbia almeno il coraggio di abolire l’intero settore del gioco e di non prendere in giro aziende e lavoratori del comparto». Durissimo il commento di Massimiliano Pucci, presidente dell’associazione di gestori slot Astro, alla modifica della legge piemontese antiludopatia, passata ieri in Commissione Bilancio.

«In Piemonte – continua Pucci – siamo ormai alla sparizione del gioco lecito. Ringrazio i sindacati che stanno prendendo coscienza di una vera e propria emergenza occupazionale. Si preferisce colpire le aziende e i loro lavoratori piuttosto che prevenire e curare gli effetti problematici del gioco, convinti che eliminate le slot si risolvano tutti problemi legati alla ludopatia. Sembra un luddismo post moderno, proprio a Torino, dove in passato si combattevano battaglie per migliorare la qualità del lavoro, oggi si sta destrutturando un settore che fa vivere migliaia di lavoratori».

L’analisi di Pucci parte dalla realtà piemontese ma si allarga alla politica nazionale: «Da presidente di un’associazione di imprenditori, non posso che appellarmi anche ad altri settori. Dall’attacco al gioco fisico alle chiusure domenicali sembra chiara l’intenzione di spostare il commercio a un modello di vendita online con danni occupazionali gravissimi che presto si estenderanno anche ad altri settori».

c.s.