Gtt acquista nuovi bus per 80 milioni di euro: la trattativa, che è stata negoziata con 5 aziende, dovrebbe chiudersi entro ottobre. È quanto emerso stamattina in Commissione Trasporti, durante l'audizione di Gtt e dell’agenzia mobilità sulla nuova bigliettazione elettronica.
Da quanto è emerso, la lotta all’evasione è l'obiettivo primario dell’azienda: "Vogliamo rendere sempre più efficace il 'controllo sociale', visto che adesso che tutti devono bippare e facile capire chi è sprovvisto di biglietto", ha detto l'ad di Gtt, Giovanni Foti. Che ha poi proseguito facendo riferimento al piano industriale che dovrebbe rilanciare l'azienda anche grazie alla sostituzione di mezzi circolanti. Tra le novità principali, l'intenzione di modificare gradualmente tutti gli autobus, rendendo possibile l'incarrozzamento solo dalla parte anteriore, e l'introduzione dei tornelli in ingresso.
Intanto, sui biglietti, sono state ridotte le tipologie dei titoli di viaggio. L'obiettivo? Far scomparire, entro la fine dell’anno, tutti i titoli di viaggio di carta, mettendo su "chip on paper" anche il titolo integrato bus-metro-tram e ferrovie.
“Apprezziamo la disponibilità dell’azienda ad illustrare le novità - ha dichiarato la presidente della Commissione Nadia Conticelli (PD) - ma sui tanti problemi sollevati in commissione, e segnalati dai cittadini, non sono emerse dall’azienda soluzioni concrete. La lotta all’evasione si fa in primo luogo agevolando il pagamento e l’uso delle nuove tecnologie, incentivando gli abbonamenti attraverso una politica dei prezzi modulata sull’esigenze dei cittadini. L’abolizione dei carnet, i malfunzionamenti del sistema elettronico, la tessera che carica pochi titoli e con difficoltà, le lunghe code ai centri servizi, le biglietterie automatiche che vanno in tilt disincentivano l’uso dei mezzi pubblici". "Questa manovra - ha sottolineato Conticelli - rischia di tradursi solo in una aumento dei costi dei biglietti, soprattutto a Torino, e di rendere più difficile l’uso dei mezzi pubblici, altro che incentivarlo. Non abbiamo avuto risposte sulla disparità di abbonamento tra gli studenti di Torino e quelli dell’area metropolitana, dove i primi hanno avuto un pesante incremento. Per ora, la rivoluzione tecnologica e la rimodulazione delle tariffe è fonte solo di disagi”.