Attualità - 29 settembre 2018, 10:00

Luci e ombre sui dati dei rifiuti urbani e della raccolta differenziata in Piemonte

L'assessore regionale all'Ambiente Alberto Valmaggia ha illustrato la situazione in quinta Commissione

L’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia – con una informativa in merito alle iniziative di modifica della normativa e cartografia relative al sistema delle aree naturali protette - ha illustrato, in quinta Commissione (Ambiente), presieduta da Andrea Appiano, le decisioni che la Giunta intende attuare con un proprio disegno di legge.

Nello specifico, il provvedimento interverrà su più territori del Piemonte con un complessivo ampliamento della superficie di aree naturali protette di 9.716 ettari che andranno a sommarsi ai già esistenti 193.367 ettari.

L’iniziativa è stata motivata dalla positiva esperienza di gestione della rete Natura 2000, della accresciuta consapevolezza dei valori legati all’ambiente e dalle numerose richieste provenienti dalle amministrazioni comunali e locali.

La nuova legge opererà alcuni accorgimenti e coordinamenti normativi e procedurali, sostituendo i riferimenti al bilancio relativi alla allocazione delle risorse utili al risarcimento dei danni derivanti da fauna selvatica.

La seconda iniziativa, anch’essa illustrata dall’assessore, ha riguardato la pubblicazione dei dati annuali sulla raccolta dei rifiuti facendo riferimento alla nuova disciplina statale.

L’introduzione di altre tipologie di raccolte di “nuovi” rifiuti hanno inciso per il 6,7% sul totale di quelli differenziati raccolti in Piemonte.

L’applicazione di un nuovo metodo di calcolo ha portato così ad un aumento della percentuale della raccolta differenziata di 3-4 punti, rendendo impreciso un raffronto tra il 2016 e il 2017.

La lettura dei dati viene effettuata in riferimento agli obiettivi posti dal piano regionale dei rifiuti che prevede entro il 2020 di portare la produzione totale al di sotto dei 455 chilogrammi per abitante; la raccolta differenziata al 65%; la produzione di rifiuti indifferenziati a 159 chilogrammi per abitante.

Il valore della produzione totale dei rifiuti è aumentato rispetto allo scorso anno, passando da 458 kg/ab a 475 kg/ab.

Sensibile il decremento dei rifiuti indifferenziati che residuano dalla raccolta differenziata, i quali, con un dato che si attesta sui 192 kg/ab registrano un decremento del 6,1%.

Il totale della raccolta differenziata per il 2017 raggiunge il 59,6% del totale; un dato in apparente miglioramento rispetto a quello dello scorso anno del 55,2% (secondo il vecchio metodo di calcolo).

A livello provinciale l’obiettivo del 65% viene superato da tutte le realtà provinciali, ad esclusione della provincia di Alessandria e della Città metropolitana di Torino che si attestano a valori intorno al 55%.

A livello consortile, inteso come aree di raccolta, la situazione si presenta molto variegata.

Analizzando i tre indicatori, ai primi posti si confermano i consorzi del Chierese, del Basso Novarese, dell’Astigiano e del Cuneese mentre per altri si deve ancora lavorare molto, è il caso dei consorzi dell’Ovadese e dell’Alessandrino, della Città di Torino ancora lontani dai target della pianificazione.

È stato individuato un programma di finanziamento a favore dei consorzi di bacino che destina, per il triennio 2017-2019  9 milioni di euro, risorse derivanti dal gettito del tributo speciale in discarica dei rifiuti.

Rinviata l’approvazione, in seduta congiunta delle Commissioni (Ambiente e Legalità), della relazione d’indagine conoscitiva sugli incendi ai magazzini di rifiuti per dare l’opportunità ai gruppi consiliari e ai singoli commissari di integrare ulteriormente la relazione predisposta dagli uffici regionali.

A tale scopo, accolta la proposta del presidente Giorgio Bertola, circa la creazione di un gruppo di lavoro.

Nicola Gambaro