torinoggi.it - 29 settembre 2018, 08:07

Apre oggi al Castello Govone la mostra di arti contemporanee ArtSite 2018

Il progetto, a cura di Domenico Maria Papa, per il 2018 alla quarta edizione, coinvolge artisti provenienti da diversi paesi con opere spesso realizzate appositamente per le sedi espositive

Alcune delle più belle residenze storiche del Piemonte ospitano Art Site Fest, un percorso nei linguaggi della contemporaneità, tra fotografia, scultura, pittura, teatro, musica.

Il progetto, a cura di Domenico Maria Papa, per il 2018 alla quarta edizione, coinvolge artisti provenienti da diversi paesi con opere spesso realizzate appositamente per le sedi espositive.

58 artisti con oltre 160 opere toccano diversi ambiti disciplinari e professionali, rendendo permeabili frontiere e pratiche creative.

Al Castello di Govone, espongono: Svetlana Antonyan, Anush Babajanyan, Massimo Badolato, Mihailo Beli Karanovic, Vanja Bucan, Carmela Cosco, Valeria Dardano, Danilo Fiorucci, Liana Ghukasyan, Stefano Giorgi, Anahit Hayrapetyan, Mirsad Herenda, Nicca Iovinella, Fukushi Ito, Piruza Khalapyan, Patricia Lambertus, Matthias Langer, Aude Lorrillard, Danilo Marchi, Ernesto Morales, Viola Pantano, Natalia Wiernik.

Per questa edizione Art Site dedica un focus all’Armenia, presentando quattro giovani fotografe e una pittrice. Anush Babajanyan, Anahit Hayrapetyan e Piruza Khalapyan indagano spazi abbandonati, luoghi e persone che rimandano a una storia recente, quella dell’influenza sovietica, ma alle prese con la costruzione di una nuova identità. Svetlana Antonyan si ritrae dando corpo alla poesia di Hasmik Simonian. Liana Ghukasyan realizza dipinti pensati per la Sala dei Priori del Castello, in un dialogo tra culture distanti, oriente e occidente, storia e contemporaneità.

Realizzazione site specific è anche quella dell’artista tedesca Patricia Lambertus che ha visitato più volte il Castello e realizza in loco una nuova straniante quinta teatrale per la camera da letto del re: riprendendo elementi decorativi aulici, li decontestualizza attraverso le immagini ruvide della contemporaneità.

Mihailo Beli Karanovic, artista serbo, con le sue sculture dialoga con l’artista bosniaco Mirsad Herenda, a testimoniare come l’arte possa essere il modo con cui si possano antichi conflitti.

Nicca Iovinella presenta una suggestiva performance/installazione sul tema dell’infanzia e della protezione che ad essa dobbiamo. Performance a cavallo di teatro e musica è anche quella di Aude Lorillaud, artista francese che viene dal teatro di ricerca.

Massimo Badolato ha condotto una personale ricerca sul Castello e attraverso la fotografia analogica e in bianco e nero, restituisce ai luoghi la loro atmosfera perduta.

Vanja Bucan, fotografa slovena e Natalia Wiernik, artista polacca, interpretano in modi diversi la sontuosità dell’immagine, esotica nel primo caso, museale nel secondo.

La fotografia di Matthias Langer, invita a una riflessione sul tempo che consuma e che ci obbliga a essere spettatori del suo correre.

Danilo Fiorucci, Carmela Cosco, Stefano Giorgi, Fukushi Ito, Valeria Dardano e Danilo Marchi, ambientano le loro sculture e installazioni nelle sale del Castello, avviando un confronto serrato con pareti, decorazioni e luminosità.

Ernesto Morales, presenta alcune pitture recenti, mentre Viola Pantano ironizza su ruolo dell’artista e sul suo lavoro.

All’interno delle sale del Castello è presente l’opera di Luisa Valentini, lasciata per esplicita richiesta, in comodato all’Amministrazione Comunale di Govone, quale traccia persistente del lavoro svolto nella scorsa edizione. Nelle intenzioni di Art Site Fest c’è anche quella di arricchire i luoghi che ospitano la manifestazione con opere in permanenza.

Come per la scorsa edizione, il Castello di Govone diviene, dunque, un contenitore d’arte. Ma non un contenitore neutro, bensì luogo capace di stimolare e di accogliere i linguaggi della contemporaneità.

c.s.