Gli alunni della scuola elementare Boncompagni di Torino sono tornati ad usufruire del cortile interno, reso inagibile a causa delle precarie condizioni strutturali dello storico palazzo di Via Carlo Vidua citato nel libro Cuore di De Amicis; lo scorso aprile la situazione si era addirittura aggravata a causa del crollo, lato strada, di una porzione di cornicione. A sbloccare la situazione è stato uno sfogo su Facebook di una giovane mamma, Milena Portelli, pubblicato lo scorso 12 settembre: “Mia figlia – recita il post - ha iniziato la prima elementare in una scuola storica di Torino, la Boncompagni. Per me, laureata in beni culturali, quell'edificio è semplicemente meraviglioso: ricco di storia, di vite e con una struttura imponente e maestosa. Bella, bella da togliere il fiato. Finestre grandiose, soffitti alti, spazi enormi. Come si può non saltellare di gioia al solo immaginare che mia figlia tra quelle mura imparerà a leggere e a scrivere? Imparerà la storia, conoscerà un vulcano, scoprirà la grandiosità del corpo umano, leggerà la Costituzione. Purtroppo, però, non capirà perché non potrà uscire nel meraviglioso cortile che è all'interno della scuola, non capirà perché il comune di Torino non trova fondi per farla saltellare in cortile, non saprà spiegarsi perché, dopo pranzo, non potrà chiacchierare con le sue nuove amichette all'ombra degli alberi. Mia figlia, dalle 8.30 alle 16.30, non uscirà dalla sua magica classe e non si spiega il perché. Noi grandi, invece, il perché lo sappiamo: non ci sono fondi, o meglio, non si vogliono trovare i fondi. Perché? Vorrei tanto saperlo. Vorrei tanto che un Amministratore serio mi dia una risposta seria perché io, da mamma di una bimba di prima elementare con il cuore gonfio di emozione, non riesco ad accettare che nessuno chieda scusa a dei bambini fatti per correre che devono invece restare in classe perché i grandi si sono dimenticati di loro”.
L'appello (condiviso 25 volte, ndr) non è rimasto inascoltato, come spiegato da Milena stessa: “Mi rattristava molto - dichiara – il fatto che mia figlia e gli altri bambini fossero costretti a stare in classe tutta la giornata senza la possibilità di uscire, ho scritto questo post sperando di poter smuovere qualcosa o qualcuno perché anche le maestre si sentivano un po' abbandonate. Dopo un paio di giorni sono stata contattata da Barbara Azzarà della Città Metropolitana e, grazie al suo intervento, siamo riusciti a capire cosa fosse successo: a causa di un'incomprensione tra scuola e Comune il cortile era stato chiuso totalmente mentre, per ragioni di sicurezza, l'unica parte realmente inagibile era quella perimetrale. Una volta svelato il mistero la parte centrale è stata riaperta permettendo ai bimbi di riappropriarsi, anche se solo parzialmente, di quegli spazi”.
La situazione, al momento, è migliorata ma non certo ottimale, per questo mamma Milena vuole continuare la propria “battaglia” per chiedere una ristrutturazione completa della scuola: “Il cortile – continua – può essere utilizzato solamente per 15 minuti al giorno da due classi per volta. A proposito, in collaborazione con altri genitori stiamo valutando l'idea di pubblicare una favola illustrata che metta in risalto, attraverso gli occhi dei bambini, le problematiche vissute alla Boncompagni; il libro potrebbe poi dare vita a una raccolta fondi per contribuire alla sistemazione dell'edificio”.