Un sabato mattina piovoso non è certo il contesto migliore in cui mettersi a montare una tenda, ma senza dubbio è una cornice fedele dello stato d'animo dei dipendenti della JDE di Andezeno, lo stabilimento che storicamente produce caffè di qualità come Hag e Splendid e che nei giorni scorsi è stata travolta all'improvviso dalla notizia di 57 licenziamenti da parte della proprietà straniera (arrivata 3 anni fa), vista la volontà di spostare la produzione all'estero e dunque delocalizzare.
Una vicenda molto, troppo simile a quella che pochi chilometri più in là ha coinvolto nei mesi scorsi i lavoratori di Embraco. E che, oggi come allora, vede l'azienda inizialmente irremovibile sulle sue posizioni: nel corso del primo incontro con i sindacati, la scorsa settimana, è stata ribadita la volontà di chiudere e licenziare, senza passi indietro.
Ma i sindacati sono pronti a dare battaglia, sfidando il clima pesante (e non solo legato al meteo). A cominciare proprio dalla tenda, presidio che si annuncia permanente di fronte allo stabilimento. "È il segno che l’assemblea di ieri ha risvegliato la voglia di continuare a lottare. Capita a volte di sentirsi scoraggiati e delusi. L’importante è riprendersi e darsi un orizzonte, una via di uscita, per averla bisogna lottare, nessuno ci regalerà niente, lo conquisteremo con la nostra tenacia", dice Denis Vayr, responsabile per Flai Cgil.
Intanto si attende anche un cenno dal Ministero e dal suo titolare, il vicepremier Luigi Di Maio, che ha preso su di sé le deleghe sia al Lavoro che allo Sviluppo Economico. Dopo la decisione di JDE di disertare il vertice con la Regione e con l'assessore al Lavoro, Gianna Pentenero, ora è il momento che scenda in campo il governo. E vedere l'effetto che fa.