Sono oltre 131mila i minori iscritti all'Anagrafe di Torino, di cui 28mila stranieri: il 15% è sotto la soglia della povertà assoluta, il 25% sotto quella relativa. Cresce la disabilità diagnosticata in età precoce, così come le diagnosi dei disturbi dello spettro autistico e del disagio comportamentale. A loro si rivolge il progetto "Opportunità educative per una città più equa", che riunisce Comune di Torino, Asl, Fondazioni bancarie e private, cooperative e Onlus.
L'iniziativa, che ha come capofila la Città, prevede 30 attività raggruppate in tre macroaree: azioni per potenziare e ampliare l'accesso ai servizi, per integrare i servizi esistenti e per sostenere la genitorialità. A beneficiarne 4.500 bambini, di cui oltre 574 in condizioni di povertà assoluta, 382 relativa e 379 in carico ai servizi sociali. Le famiglie coinvolte sono 1.640 (800 con figlio in età 0-6 anni con un genitore disoccupato, 320 ai servizi sociali e 520 monoparentali).
Il progetto dura 24 mesi a partire da fine settembre e si attua in tutta la città, con particolare attenzione all'area nord di Torino. Il costo totale è di 1,2 milioni di euro, finanziato dalle Fondazioni per 850 mila euro.