È determinato a portare avanti la battaglia il fronte del no alla nuova Ztl a Torino, fino ad arrivare anche al referendum. Oggi una delegazione di commercianti e residenti ha presentato a Palazzo Civico la petizione di iniziativa popolare, che ha raccolto più di 8.200 adesioni, per esprimere una netta contrarietà all'ipotesi di modificare o prolungare l'orario della Zona a Traffico Limitato della città.
L'ipotesi della giunta Appendino prevederebbe l'allungamento della chiusura al traffico fino alle 19.30 - contro le attuali 10.30 - e di consentire l’ingresso all'interno dell’area a qualsiasi ora dietro pagamento di una tariffa – che dovrebbe essere da 3 a 5 euro- a seconda delle emissione del veicolo, con in cambio due ore di sosta gratuita sulle strisce blu o nei parcheggi in struttura."Non ci deve essere un pedaggio - ha evidenziato Monica Martinelli, Presidente dell'Associazione Commercianti di via San Francesco d'Assisi - perché il centro rischia di desertificarsi: già soffriamo la concorrenza dei centri commerciali dove non si paga né ingresso, né parcheggio".
"Se per entrare - ha proseguito - è sufficiente pagare cade anche la motivazione ambientale". "Allungare la Ztl fino alle 12.30 - ha aggiunto Alberto De Reviziis, promotore del Comitato Spontaneo No Ztl - non avrebbe sollevato nessun problema". A fronte della crisi vissuta dai negozianti per De Reviziis: "Sarebbe ora di eliminarla completamente". "In centro - sostengono in maniera unitaria - non abbiamo problemi di congestione del traffico: un progetto elaborato senza un confronto tra le parti porterebbe a dei risultati discutibili e danneggerebbe molti". In contemporanea alla presentazione della petizione davanti a Palazzo Civico si è svolta una protesta di commercianti e residenti per dire no alla nuova Ztl.