Economia e lavoro - 25 ottobre 2018, 07:10

Burocrazia, il Piemonte delle imprese non può lamentarsi. Ma Torino mette mano al portafogli

Secondo lo studio di Cna, la "buropazzia" vede altre regioni affrontare ostacoli decisamente più alti, ma se si tratta dei costi per una certificazione, all'ombra della Mole si spende di più che in altre province

Dove non arriva la crisi, piomba la burocrazia. Lo sanno bene gli imprenditori, soprattutto quelli torinesi. E non si tratta di vittimismo "locale": lo confermano i numeri elaborati da Cna Piemonte con il suo Osservatorio "Comune che vai, burocrazia che trovi".

Secondo lo studio, in Italia, procedure e iter (ribattezzati ironicamente “buropazzia”) impongono 65 passaggi in 26 sportelli soltanto per l’avvio d’impresa. E se all'interno del quadro nazionale il Piemonte non ne esce malissimo, la stessa cosa non si può dire del capoluogo, almeno per quanto riguarda i costi.

Su questo fronte, per esempio, la media regionale per una Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) varia dai 14,17 euro per gli autoriparatori ai 20 euro per la falegnameria. Dati che si inseriscono tra i più bassi su scala nazionale: in Campania un acconciatore per la Scia paga in media 52,33 euro e 44,50 in Liguria. La Scia per un bar in Veneto è 75 euro in media tra i territori analizzati, in Piemonte si assesta a quota 17,50 euro.
Ma nel dettaglio tra le province, Torino resta il capoluogo che impone i costi più alti: 50 euro per il rilascio della Scia, autorizzazione che invece è a costo zero a Biella, Vercelli e Asti solo per autoriparatori e falegnamerie. Novara applica a tutte le categorie analizzate un costo di 10 euro che salgono a 20 per Asti. Per quasi tutti i nostri territori, le pratiche possono avvenire per via telematica. Biella, Novara, Vercelli e Verbania accettano la Scia per via digitale, a Torino c’è un sistema misto, mentre l’invio con posta elettronica certificata è rimasto solo ad Asti.

Sui tempi, il Piemonte non si piazza malissimo. Per ottenere l’autorizzazione di un passo carrabile, gli autoriparatori devono attendere tra 30 e 59 giorni a Torino, tra 60 e 90 giorni a Biella, ma meno di 29 giorni a Novara, Vercelli e nel Verbano Cusio Ossola.
Per gli acconciatori di Asti, Torino e Biella, l’autorizzazione unica ambientale arriva in un tempo inferiore a 30 giorni: un livello tra i più bassi in Italia che fa invidia rispetto ai 180 giorni (e non meno di 90) di attesa a Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Prato e Macerata.

Massimiliano Sciullo