Politica - 31 ottobre 2018, 12:22

Comital, arriva la conferma di Di Maio: "Cassa integrazione dal 29 settembre e per un anno" (VIDEO)

Chiamparino ringrazia il ministro "per la sensibilità e la soluzione, ma si tratta di un tampone. Abbiamo 12 mesi di tempo per trovare nuovi investitori". Ma su TAV le distanze restano enormi: "Pura propaganda politica"

"La cassa integrazione parte dal 29 settembre, in coincidenza con il decreto Genova e durerà un anno. Oggi credo che alla Camera sarà approvata e presto anche la lettura al senato". Il vicepremier Luigi Di Maio conferma, dopo l'incontro con la Regione e i sindacati, lo strumento per dare una soluzione ai 130 dipendenti di Comital-Lamalu di Volpiano.

"Le aziende sotto curatela fallimentare sono esonerate da quei costi che altrimenti il tribunale non approverebbe e quei costi li copre il Governo - spiega -.

Ho detto ai lavoratori che è molto difficile assicurare alcunché da giugno a settembre, ma è un problema legato al Jobs act. Tutti i lavoratori in queste condizioni saranno coinvolti, non solo Comital". Anche se saranno costi per le casse pubbliche: "Sono sicuro che il debito calerà perché stiamo facendo investimenti nel capitale umano e stiamo facendo palitiche espansive".

E il governatore Sergio Chiamparino commenta: "Ringrazio il ministro Di Maio per la sensibilità di essere venuto a Torino per incontrare i lavoratori e per aver portato una soluzione, anche se tampone, mentre il problema di fondo rimane e cioè trovare investitori. E al momento non ci sono soluzioni, ma 12 mesi sono un periodo non lungo, ma nemmeno minimo".

"Chiederemo particolare sensibilità ai passaggi necessari per arrivare alla chiusura della partita", conferma l'assessore regionale al lavoro, Gianna Pentenero. "Ci sono altre aziende in Piemonte che potrebbero usufruire di queste nuove norme, ma resta il tema della ricerca di nuovi compratori".

Le distanze restano, immutate, su TAV. "Ma quel che penso l'ho già detto. Mi pare un comportamento contraddittorio quello del Governo e non lo condivido. Sul referendum non cambio idea. Ma intanto l'esecutivo deve avere i voti in Parlamento per fermare l'opera. E in quel caso, penseremo a indire un referendum con i piemontesi. Ma la Tav, di per sè, non ha bisogno di strumenti confermativi".

E se Di Maio promettendo investire altrove "è pura propaganda. Quei soldi sono finalizzati alla Tav e non possono essere mutuati per altro. E poi le grandi opere non sono in antitesi al trasporto locale. Qui ognuno vorrebbe fare la Tav che gli fa comodo nei territori in cui i suoi elettori la vogliono".

Massimiliano Sciullo