torinoggi.it - 03 novembre 2018, 14:40

I commenti di solidarietà dopo la lettera minatoria a Chiara Appendino

La sindaca ha ricevuto questa mattina un messaggio con minacce di morte rivolte a lei e alla sua famiglia

Dopo la notizia della lettera minatoria ricevuta dalla sindaca di Torino Chiara Appendino, arrivano i primi commenti all'interno del panorama politico cittadino.

“Esprimo piena solidarietà alla sindaca Chiara Appendino per le minacce subite da lei e dalla sua famiglia - afferma il capogruppo della Lega Fabrizio Ricca -. Avere visioni politiche diverse non autorizza nessuno a intraprendere la strada delle minacce, della prevaricazione e degli attacchi anonimi e vili. Così come continueremo a vigiliare e, se necessario, a criticare il suo operato nelle sedi istituzionali, allo stesso modo siamo pronti a schierarci in sua difesa contro intimidazioni che ricordano tempi bui che Torino non vuole più vedere”.

Così Valentina Sganga, capogruppo del Movimento 5 Stelle: "C'è un dato chiaro, incontrovertibile: alimentare un clima d'odio e di contrapposizione sociale mette in moto meccanismi inquietanti. Piaccia o no, i simboli hanno un peso ed una forza potentissima. Oggi, di fronte a questa lettera ignobile recapitata alla Sindaca Appendino, appare evidente come evocare gli anni '70/'80, evocare momenti bui e violenti della storia della Città, sia stato un errore a cui occorre rimediare quanto prima. Lo ribadisco: pensiamo insieme a camere di compensazione del conflitto, a momenti di confronto duraturo ed aperto, non a marce politiche dai significati sempre più sinistri. Il clima di violenza politica va fermato ora, insieme e senza esitazioni. Forza a Chiara e forza a tutti noi, siamo dalla parte giusta". 

“Totale solidarietà alla sindaca Chiara Appendino per le minacce subite da lei e dalla sua famiglia", commenta Maria Grazia Grippo (PD). "Tutti gli atti violenti, le minacce, l'intimidazione come forma di dissenso, vanno condannati. Sempre! Senza se e senza ma. Chi ha scritto questa folle lettera è nemico delle istituzioni e del confronto democratico. Perciò va isolato e condannato fermamente.”

Anche Enzo Lavolta esprime solidarietà come vicepresidente del consiglio comunale: "Prescindendo dalle divergenze politiche, gli atti vili e codardi vanno condannati fermamente e sempre". 

Ma anche l'economia non resta indifferente.

“E’ ammissibile il confronto anche duro sulle idee e sui fatti, ma non è accettabile la minaccia personale. Lavoriamo tutti per il bene della nostra città e del Paese, non certo per prevaricare gli uni sugli altri”. Così Corrado Alberto, Presidente di API Torino, commenta la lettera di minacce alle Sindaca Chiara Appendino. “E’ doveroso e giusto difendere le proprie idee con tutti i mezzi leciti, e la libertà per farlo deve essere difesa da tutti. Sottolineo quindi che non è pensabile che un forte e importante dibattito come quello in corso sulla Tav e più in generale sul futuro del nostro territorio, sia inquinato da minacce e dalla violenza. Esprimo la mia solidarietà personale e di tutta API Torino alla Sindaca. Di fronte ad una lettera come quella che Chiara Appendino ha ricevuto, ci sentiamo tutti minacciati”.

Anche il coordinamento dei Presidenti di Circoscrizione esprime una "ferma condanna per il vile atto intimidatorio". "La politica, anche quando dura, è il più alto momento di esercizio democratico e la sua finalità è il bene pubblico, mai la creazione di conflitti e l’individuazione di nemici. Chi ha scritto quella lettera non ha a cuore il bene della città".

Il Segretario Generale del SIULP di Torino, Eugenio Bravo, nonostante le  critiche mosse al governo 5 Stelle, esprime la piena solidarietà alla sindaca: "un gesto vile e ripugnante perpetrato da un idiota o da chi l’unica libertà di pensiero e di azione politica che concepisce è la sua". 

"Un atto ignobile e intimidtorio - dice il segretario generale Cisl Lo Bianco - che condanniamo fermamente. La diversità di idee e opinioni fanno parte del confronto democratico e civile e non può legittimare in nessun modo comprtamenti violenti e offensivi". Mentre Enrica Valfré, segretario generale Cgil Torino, afferma: "La nostra città per avere un futuro non può fare a meno delle basi democratiche che l'hanno sempre contraddistinta".

"I sindaci sono i rappresentanti delle istituzioni più vicini ai cittadini, i più rintracciabili e, per questa ragione, i più vulnerabili. Sono inoltre i più esposti ad una forma di violenza, quella verbale, sempre più diffusa e di pessimo gusto e alla quale ci siamo troppo assuefatti. E da lì, purtroppo, il passo verso l’intimidazione e la minaccia è molto breve”. Lo dice il presidente di Anci Piemonte, Alberto Avetta,
“Succede ancora troppo spesso che i sindaci siano oggetto di gesti inqualificabili e intollerabili in un Paese civile. Siamo vicini alla Sindaca ed alla sua famiglia e con lei lo siamo ai tanti colleghi che vivono questi momenti di grande difficoltà” conclude Avetta.

"Confido che l'autore della lettera venga presto assicurato alla giustizia. Torino è una città che ripudia ogni forma di violenza": è quanto dichiara Silvia Fregolent, deputato Pd. "Confido anche che chi sta dando oggi la colpa delle minacce a coloro che hanno manifestato pacificamente e per amore di Torino nei giorni scorsi, lo abbia fatto in preda al panico e non lo pensi seriamente. La libertà di pensiero è la migliore arma contro gli imbecilli che minacciano di morte le istituzioni".

Così Mario Virano di TELT: "Rattrista il fatto che esistano ancora voci che privilegiano l’evocazione della violenza al contraddittorio democratico. Tale deprecabile atto, come i tanti episodi rivolti negli anni a persone coinvolte a vario titolo nel progetto della Torino-Lione, rafforza la convinzione che i violenti vadano isolati, perseguendo ogni giorno, con senso di responsabilità e misura, il proprio compito all’interno delle istituzioni e della vita pubblica".

Cinzia Gatti