Cultura e spettacoli - 10 novembre 2018, 11:50

"Up & Down", arriva anche a Torino lo spettacolo di Paolo Ruffini con 5 attori con sindrome di Down

Con loro, sul palco, anche un interprete affetto da autismo e uno su una sedia a rotelle: obiettivo, dimostrare la bellezza della diversità con comicità e irriverenza. Appuntamento all'Alfieri il 14 novembre

Prosegue il tour nei più importanti teatri d’Italia e arriva anche a Torino "UP&Down", lo spettacolo teatrale che Paolo Ruffini porta in scena con cinque attori con Sindrome di Down, uno autistico e uno in carrozzina.

Uno straordinario esempio di teatro integrato, una vera e propria esperienza in cui le distanze tra palcoscenico e platea si annullano: comicità e irriverenza accompagnano gli spettatori in un viaggio che racconta della bellezza che risiede nella diversità.

UP&Down ha debuttato nel 2018 al Teatro Sistina e ha calcato importanti palcoscenici in tutta Italia, registrando numerosi sold out. Il tour teatrale, dopo la pausa estiva, è ripartito con tre date sold out al Teatro Nazionale di Milano e al Teatro Brancaccio di Roma il 6 novembre, ora toccherà in successione Genova, Torino (mercoledì 14 al teatro Alfieri), Firenze e Bologna. Un ricco calendario di appuntamenti che tuttavia prevede anche moltissime altre date, disponibili per tutte le informazioni sul sito www.siamobelli.it.

Lo scheletro dello spettacolo, prodotto da Non c’è Problema e Fenix Entertainment, è costruito sull’intenzione di Paolo Ruffini di realizzare uno straordinario One Man Show, con imponenti scenografie ed effetti speciali. Parte però una sequela di boicottaggi e rocambolesche interruzioni in cui gli attori fanno irruzione dimostrando di essere molto più “abili” di lui.

Un happening comico con una forte connotazione d’improvvisazione, sorprese e coinvolgimento che alterna i momenti esilaranti a quelli commoventi. Attraverso il filtro dell’ironia si sviluppano monologhi e gag per affrontare, con sapiente leggerezza, il significato della parola “disabilità”: tante persone non sono “abili” alla felicità o all’ascolto. Questi attori invece dimostrano di essere dei resilienti, di avere una tale confidenza con la vita e con il sorriso, che sarebbe più corretto definire “Sindrome di UP”. Dimostrano soprattutto che siamo tutti diversamente abili, diversamente normali e meravigliosamente diversi. 

comunicato stampa