Attualità - 12 novembre 2018, 09:45

I taxisti di Torino chiedono al Comune incentivi e una campagna a favore dell’elettrico

Fabio Montalto del sindacato Usb: “C’è interesse nella categoria, ma servono azioni concrete: tra Torino e provincia siamo 1600, ma le colonnine per la ricarica sono appena una ventina"

Il futuro è elettrico. Lo si sente dire da anni a proposito delle auto, ma sembra essere anche il motto dei taxisti torinesi. Tra città e provincia arrivano a sfiorare quota 1600, ma nel momento in cui ci sono in tutto una ventina di colonnine per la ricarica, diventa difficile incentivare qualcuno a seguire la strada di coloro che hanno già fatto questa scelta.

“Per adesso siamo in due, un altro paio di taxi elettrici a breve saranno in consegna, ma conosco decine di colleghi che sarebbero pronti a seguire la nostra strada, se ci fosse una adeguata politica di incentivi”. Fabio Montalto, delegato sindacale Usb assieme a Roberto Ruzza, è uno di coloro che il grande passo lo hanno già fatto: “L’interesse della categoria esiste, servirebbe spingere sulla mobilità elettrica, ad esempio accedendo agli incentivi europei che già ci sono. Finora solo le società elettriche si sono interessate, forse anche la municipalità potrebbe dare un contributo e dimostrare interesse verso la categoria”.

Un problema sono anche le colonnine. “Oggi le colonnine sono 10 di Evway più un'altra decina legate ai supermercati: come è pensabile che molti taxisti scelgano l’elettrico, se poi devono andare a caccia di un punto di ricarica o rischiare di fare lunghe code?”. Fabio Montalto non usa giri di parole: “Nella voglia di mobilità 2.0 del Comune bisogna incentivare anche i privati a usare l’elettrico”. E fa notare, a proposito della annosa questione del traffico in piazza Baldissera, che “non ci sono neppure le corsie preferenziali per i taxi”.

Quindi sottolinea che entro i prossimi 5-6 anni ci sarà un inevitabile rinnovamento del parco auto, “per questo politiche di incentivi potrebbero portare a un radicale cambio, col passaggio dai motori a scoppio a quelli non inquinanti, di una categoria che da sempre sa adeguarsi ai tempi”. E non se ne fa una questione di prezzi, è noto che una vettura elettrica oggi costa molto di più di un diesel o di un benzina: “Tutti si domandano fino a che velocità può raggiungere l’elettrico, ma il punto è capire quanto sia la sua autonomia. Con 40-50 minuti di una ricarica fast, la capacità risale all’80% e si può viaggiare a lungo”, fa notare Montalto.

“Il Comune da tempo dice che ci sarà un bando per la creazione di nuovi punti di ricarica, che l’obiettivo è arrivare a quota 300, ma al momento siamo ancora fermi”, conclude Roberto Ruzza. “Questo sta tenendo in stand by quei colleghi che avrebbero pensato di passare all’elettrico: non ci sono certezze su incentivi o politiche ad hoc. Per il 2019 ci aspettiamo fatti concreti e non solo annunci”.

Massimo De Marzi