"E' tempo di smetterla con i comizi. Le relazioni istituzionali devono essere rispettate, ed è per questo che io pretendo di essere sentito sulla Tav dal premier Conte e dal ministro Toninelli". Lo ha detto oggi, nell'aula del Consiglio regionale, un agguerrito presidente Chiamparino, rispondendo alle opposizioni, ed in particolare al Movimento 5 Stelle, in merito alla Torino-Lione.
"Ho scritto al ministro Toninelli per chiedere un incontro il 6 giugno scorso e non mi è stato risposto neppure 'crepa'. Non è tollerabile che ai rapporti istituzionali vengano sostituiti rapporti tutti interni ai partiti", ha spiegato Chiamparino. "Per questo - ha concluso - ora quell'incontro lo pretendo. Pretendo, in quanto istituzione, di essere ascoltato dal Governo. Venerdì andrò coi sindaci della Provincia di Cuneo sotto la sede della Provincia e chiederò al prefetto come rappresentante del Governo di intercedere".
"Le dichiarazioni del ministro Salvini sulla Tav - ha poi aggiunto il presidente della Regione Piemonte - sono molto ambigue. Lui fa come quelli che si mettono l'abito a festa e poi tornano a casa a cambiarsi. Perché mentre dice che le altre opere vanno bene, sulla Tav ribadisce che va fatta l'analisi costi benefici e poi si vedrà".
In difesa di Salvini è intervenuto, con una nota, il capogruppo della Lega al Comune di Torino, Fabrizio Ricca: "Dopo cinque anni di silenzio in cui nessun piemontese sa bene cos'abbia fatto e in cui la nostra Regione, dati alla mano, è quella che affonda di più nella crisi economica rispetto a tutto il nord Italia, Sergio Chiamparino si fa risentire attaccando in modo strumentale Matteo Salvini. Ma il ministro, così come tutta la Lega, è stato sempre chiaro sull'importanza dell’opera. È ovvio, però, che Chiamparino voglia iniziare la campagna elettorale ed essendo privo di successi da vantare, con un’amministrazione che non è stata capace di risolvere i drammatici problemi dei piemontesi, non possa fare altro che affidarsi ad affermazioni false senza riscontri con la realtà”.





