torinoggi.it - 27 novembre 2018, 07:20

Ecco il comitato per salvare il Salone del Libro: "Serve il contributo di tutti, noi ci crediamo"

L'obiettivo è raccogliere 500 mila euro, base d'asta per l'acquisto del marchio, entro il 22 dicembre. I soldi potranno essere inviati tramite Iban alla Banca Etica

Si riaccende dal basso l'orgoglio torinese per la cultura di casa. E lo fa con un'ambizione forte: smuovere gli animi dei cittadini in una corsa contro il tempo per la vendita del Salone del Libro

E' stato presentato ieri in pubblico il comitato "Pazzi per Torino", nato recentemente con una pagina Facebook che ha quasi raggiunto i 2 mila follower. I promotori sono Roberto Tricarico, già assessore della giunta Chiamparino ed ex capo staff di Ignazio Marino a Roma, Franco Maria Botta, ex assessore regionale all'urbanistica, l'avvocato Irma Ciaramella, Pierluigi Balducci, pubblicitario, e Massimo Di Braccio, consulente. Il loro progetto è chiaro: sollecitare l'intera comunità a dare un contributo economico per mantenere a Torino il marchio, ora messo all'asta con un bando in scadenza il prossimo 24 dicembre. 

"Non vogliamo sostituirci a nessuno", chiarisce subito Ciaramella, anche in riferimento a quanto sollevato dal direttore del Salone Nicola Lagioia, reticente riguardo alle contrapposizioni che potrebbero sorgere con altri enti in gioco. Fondazioni bancarie in primis. "Leggendo il bando - prosegue l'avvocato - si capisce bene che il perimetro cui il ministero dà l'importanza di asset strategico non è limitato alla comunità territoriale. C'è il rischio che il marchio vada altrove, e noi siamo qui per evitarlo".

Tutti coloro che vorranno contribuire alla raccolta fondi potranno versare l'offerta su un Iban comunicato prossimamente su Facebook. Le quote saranno gestite da Banca Etica, che si impegna a restituirle una a una in caso di mancato raggiungimento della cifra stabilita, in totale trasparenza. 

"Vorremmo essere i proprietari pro tempore del marchio ma daremo vita a un'associazione che lo custodisca solo dopo averlo acquisito", spiega Tricarico, riconoscendo nel Circolo dei Lettori l'unico ente in grado di poter organizzare il Salone per i prossimi tre anni. "Non vogliamo essere di disturbo a nessuno, ma che non ci venga detto di non partecipare, soprattutto in presenza di un'asta pubblica. Siamo un piccolo vagone, ma non escludiamo di poterci in futuro agganciare a una locomotiva più grossa, di ispirazione pubblica e con la stessa finalità". 

All'incontro di ieri sera presso la Chiesa di San Filippo Neri erano presenti diverse personalità del panorama politico torinese - Roberto Placido, Claudia Porchietto, Daniela Ruffino - e culturale, in primis Gian Giacomo Migone, promotore, nel 2016, con il linguista e critico letterario Gian Luigi Beccaria, di un'unione solidale tra intellettuali per opporsi allo spostamento del Salone a Milano. 

E tra il pubblico è spuntata anche una della "madamin" di piazza Castello, Roberta Castellina. Ma che non si faccia confusione: "Questa è un altro tipo di iniziativa, noi non c'entriamo nulla. Sosteniamo la cultura di Torino e appoggiamo la raccolta fondi, ma personalmente siamo già contente del risultato raggiunto". 

Nei prossimi giorni sarà pubblicato lo statuto del comitato sulla pagina Facebook, prima di essere depositato, in modo che tutti possano leggerlo e scegliere se aderire o meno al crowdfunding. 

Resta ancora aperta la partita con i fornitori. "Simbolicamente parteciperò anch'io alla raccolta fondi", dichiara Silvio Viale, della società Eventi3. "La cosa fondamentale è mettere a sistema sul territorio tutti i soggetti che insieme possano fare un'offerta. L'obiettivo non è tanto raggiungere i 500 mila euro, riuscire a coprire il disavanzo tra debito e credito".

Manuela Marascio