“La prima cosa fu l'odore del ferro” è il libro di Sonia Maria Luce Possentini che il festival “I luoghi delle parole” propone domani, venerdì 14 dicembre, alle 21 al Teatrino Civico, nella serata dedicata al tema “Sicurezza e lavoro”.
Sonia Maria Luce Possentini, che ha lavorato per qualche anno in una fonderia, racconta in prima persona quella esperienza: in un posto dove il ferro ti rimane attaccato al corpo come un tatuaggio, lei cerca comunque la bellezza, scintille di ferro come stelle dentro la polvere. Disegnare è un mezzo per scovarla, quella bellezza. Sonia accompagna il lettore, con scrittura poetica e immagini tra pittura e graphic novel, attraverso il percorso delle sue giornate, e trasforma quei momenti in uno straordinario racconto.
“Una fonderia non è un luogo lieve o allegro: come dice Sonia Maria Luce Possentini, si nutre di ferro e di corpi di uomini, - dice Maurizio Landini nell'introduzione -. Ma la fonderia di cui si parla in questo racconto non è nemmeno un luogo estremo o estraneo alla vita di tutti noi: è una fabbrica come tante altre, solo un po’ più aspra di altre, popolata da persone che per vivere hanno bisogno di lavorare. E anche se la gran parte di noi non ci è mai stata e mai ci entrerà, ha parecchio a che fare con la vita di tutti noi, perché le fabbriche hanno fatto la storia e la civiltà degli ultimi due secoli determinando in larga parte i nostri stili di vita. La protagonista del libro in quella fabbrica ci entra 'per fame e per voglia di capire'. E in queste motivazioni c'è tutto: perché quasi mai andare a lavorare in fabbrica è una libera scelta, tantomeno si sceglie in quale fabbrica andare e che tipo di lavoro fare”.
Alla serata partecipa Antonio Boccuzzi, sindacalista e operaio per 13 anni allo stabilimento torinese della ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni, ex deputato e conduce Pino Pace, direttore artistico del festival.
L'ingresso è libero.