Economia e lavoro - 18 dicembre 2018, 07:29

Comdata, nuova tegola per l'economia torinese: 180 esuberi e solidarietà in arrivo

L'azienda di Ivrea ha incontrato i sindacati comunicando le difficoltà su alcune commesse. Si potrebbe applicare una decurtazione fino al 60%. Calvani (Cgil): "Vogliamo farne una questione nazionale". E Pentenero apre a un tavolo

Nella giornata in cui si chiude, almeno per il momento, la ferita di Comital-Lamalu, il tessuto economico torinese registra una nuova emergenza. Questa volta è Comdata, l'azienda coinvolta, con sede a Ivrea e circa 1000 dipendenti.
Già a febbraio scorso erano stati lasciati a casa circa 300 lavoratori in somministrazione. Segno che le cose non stavano andando per il verso giusto. Ma la vera puzza di bruciato i sindacati l'avevano percepita quando, nel mese di agosto, erano rientrati a lavoro solo 363 dipendenti, mentre era in atto il Fondo di integrazione salariale (il "Fis") e dopo 19 settimane di cassa a rotazione.

Ecco perché, all'annuncio dell'incontro di lunedì mattina tra rappresentanti dei lavoratori e vertici della multinazionale, non ci si aspettava nulla di buono. "E infatti è andata secondo previsione - dice con amarezza Lara Calvani, di SLC-Cgil -. Ci hanno ufficializzato tra i 180 e i 200 esuberi e un contestuale ricorso alla solidarietà per una percentuale massima del 60%, con variazioni a seconda dell'andamento delle commesse".

In particolare, secondo quanto riportato dai sindacati, le commesse a zoppicare sarebbero almeno tre (tra cui Tim ed Eolo). "Ma uno degli aspetti del problema è che le persone che saranno interessate dalla solidarietà sono in buona parte le stesse che già hanno vissuto l'esperienza della FIS. E non c'è un obbligo di rotazione".

Orizzonti scuri, insomma. Ma anche qualche carta da giocarsi sul tavolo. "Entro la settimana saremo ricevuti dal sindaco di Ivrea (Stefano Sertoli, ndr) - dice ancora Calvani - e anche la Regione si è detta disponibile a incontrarci subito dopo le Feste". "Quello che vogliamo fare, in ogni caso - conclude la sindacalista - è farne una questione nazionale, visto che Comdata ha altre sedi in tutta Italia e quella di Ivrea è simile per dimensioni a quella di Lecce, ma complessivamente i lavoratori sono quasi 7000. Una situazione di questo genere non si può affrontare solo con solidarietà ed esuberi, ma bisogna anche pensare a investimenti e sviluppo per il futuro".

E proprio le notizie che arrivano su Comdata, compresa la mobilitazione nel pomeriggio da parte dei lavoratori, "sono fonte di grande preoccupazione”, dichiara l’assessora al Lavoro della Regione Piemonte, Gianna Pentenero, che aggiunge: “Stiamo seguendo la situazione con estrema attenzione e siamo pronti a convocare un tavolo regionale per approfondire tutti gli aspetti della questione e mettere in campo ogni possibile azione a salvaguardia dei posti di lavoro. Essendo un’azienda con sedi in più regioni, naturalmente solleciteremo anche un intervento del ministero".

Massimiliano Sciullo