La scorsa settimana i colleghi erano scesi in strada, scioperando e facendo un presidio di fronte ai cancelli di corso Tazzoli, per manifestare solidarietà nei confronti dei due lavoratori licenziati da Scai Consulting.
Questa mattina, invece, c'è stata la nuova "tappa" di una vicenda che fatica a ricomporsi: si è infatti svolto presso la Direzione Territoriale del Lavoro di Torino il tentativo di conciliazione tra le due persone coinvolte e i vertici dell'azienda, il cui ad è Massimiliano Cipolletta, vicepresidente dell'Unione Industriale di Torino. Un incontro che però non ha portato ad alcun lieto fine, visto che - alla presenza delle rsa, della Filcams e appunto dei vertici di Scai Consulting accompagnati dai loro avvocati ed il funzionario dell’Unione Industriale - sono state messe sul tavolo le rispettive posizioni. "Sono stati ribaditi - dicono dal sindacato - i motivi che fanno ritenere illegittimi e pretestuosi i licenziamenti, indicando un percorso conservativo consistente in nuova formazione e ricollocazione con eventuali nuove mansioni. L’azienda si è irrigidita sulle proprie posizioni ribadendo i licenziamenti, mentre noi abbiamo richiesto un tavolo di sereno confronto sulle possibilità di ricollocazione e quindi un rinvio della procedura di conciliazione".
"La Scai Consulting - proseguono ancora i rappresentanti dei lavoratori - si è dichiarata disposta ad un rinvio, ma solo per discutere delle contropartite economiche. Di fronte però al rifiuto di ridurre la discussione ad un puro esercizio di monetizzazione dei diritti e della vita dei lavoratori e grazie all’intervento della Commissione, si è giunti ad un rinvio del tentativo di conciliazione al 15 gennaio, con l’apertura di un confronto nel tentativo di trovare e vagliare ogni possibile soluzione".