Economia e lavoro - 21 dicembre 2018, 07:00

Fim: "Bene gli accordi su solidarietà ed esodo in FCA, ma ora il Governo tolga l'ecotassa"

Chiarle incalza l'esecutivo: "Inspiegabile che chi si dice sovranista poi penalizzi le nostre aziende favorendo quelle straniere. I sindacati hanno fatto la loro parte, ora tocca alla politica"

Il mondo automotive continua ad agitarsi, sotto l'albero. E dopo la firma degli accordi tra sindacati e FCA per i contratti di solidarietà e per gli incentivi all'esodo che (tramite Naspi) potranno portare alla pensione, resta però sul tavolo un tema decisamente caldo. Quello dei progetti futuri del Lingotto, degli investimenti annunciati alla fine di novembre e - soprattutto - l'effetto ecotassa che il governo ha prima esposto ai riflettori, poi ritrattato, ma sulla quale non c'è certezza.

Ed è proprio l'ecotassa a finire nel mirino di Fim Cisl Torino, che per voce del suo segretario, Claudio Chiarle, fa il punto della situazione: "Gli accordi sindacali firmati sui Contratti di solidarietà e sull’incentivazione all’esodo volontaria per un bacino di 1150 lavoratori sull’area torinese di FCA sono il complemento sindacale alla realizzazione, nei tempi previsti, del Piano Industriale di FCA sull’area torinese, al cui centro vi è la realizzazione della 500E e l’avvio dell’elettrificazione”. “Questo percorso - aggiunge - di sostegno sindacale alla realizzazione del Piano Industriale di FCA che ha l’obiettivo di rilanciare il polo torinese dell’auto, coinvolgendo anche la catena dei fornitori e quindi reagendo alle flessioni di mercato previste nel 2019, è la conferma che in Italia se le parti sociali cooperano è possibile raggiungere obiettivi di tutela occupazionale insieme a politiche industriali nazionali per competere nel mondo”.

Ma arriva la stoccata all'esecutivo: “Peccato che il Governo continui a non fare la sua parte - dice Chiarle -: nonostante abbia alleggerito l’Ecotassa, essa continua a essere inutile e dannosa, e soprattutto fuori tempo. Un Ecotassa fatta da un governo sovranista, populista e impegnato a sbandierare l’italianità eppoi però vara una finta ecotassa che premia le aziende automobilistiche straniere, che non hanno nemmeno un stabilimento in Italia, che non hanno nemmeno un occupato in Italia e penalizza un’ azienda che ha 82000 dipendenti in Italia”.

“Stabilità e continuità delle scelte sindacali che abbiamo fatto sin dal 2008 su Fiat prima e FCA ora sono due condizioni che hanno permesso, nonostante le crisi di mercato del settore automobilistico abbiano rallentato la realizzazione dei piani FCA, di non avere esuberi - conclude il segretario di Fim-Cisl - di gestire e ridurre drasticamente l’uso gli ammortizzatori sociali e di distribuire salario attraverso il Contratto di Lavoro Specifico. Tutto il contrario di GM che licenzia e chiude stabilimenti. Questo Paese che è sempre “contro” dovrebbe riflettere che invece bisogna lavorare “per”.

Massimiliano Sciullo