"Il Tav va fermato. Una perdita per la collettività non può essere mercificata per un guadagno a soli fini politico-elettorali". A poche ore dal flash mob Sì alla Torino-Lione di piazza Castello, la capogruppo comunale del M5S Valentina Sganga - a nome del gruppo consiliare - ribadisce la posizione dei pentastellati.
Sganga sottolinea come la presenza in piazza di esponenti dell'alleato leghista nel governo gialloverde, come il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari e di amministratori locali, "ha offerto un dato politico estremamente problematico". Parole che sottolineano come le posizioni contrapposte, espresse in questi giorni, sulla Torino-Lione abbiano contribuito ad accrescere la distanza tra Carroccio e M5S.
"Trovare una sintesi - continua la capogruppo grillina - per dare attuazione al contratto di governo con chi dice di tifare per il Tav e sostiene che la Torino-Lione si debba fare a prescindere dall'esito dello studio econometrico è oggettivamente complicato per chi, come il M5S, fa del no al tav un principio fondante per il cambiamento".
"Lo è ancor di più - aggiunge Sganga - sostenere l'ipotesi di un referendum che chiederebbe di fatto agli elettori di esprimersi su qualcosa che, come testimonierà certamente l'analisi costi benefici, è estremamente dannoso".
"Che senso ha commissionare uno studio fondato su elementi oggettivi e poi chiedere agli elettori di negarlo?", conclude la capogruppo dei 5 Stelle.