Politica - 30 gennaio 2019, 17:40

M5S spaccato e bufera a Venaria, ma Falcone esclude le dimissioni: "Non me ne vado, sarebbe un ulteriore danno ai cittadini"

Dopo la bagarre nell'ultima riunione del Consiglio comunale, che ha visto la maggioranza andare sotto nella votazione del DUP, preliminare al bilancio, il primo cittadino reagisce: "Viste situazioni curiose, c'è già clima da campagna elettorale. Ma per me è prioritario l'interesse della città"

"La scadenza naturale del mandato è il 2020, ma evidentemente siamo già in piena campagna elettorale". Dopo 48 ore quantomeno movimentate, il sindaco di Venaria Reale, Roberto Falcone, sintetizza in questa frase il momento politico che sta attraversando la sua maggioranza.

Il gruppo Cinque Stelle, infatti, si è sostanzialmente spaccato e la "fronda" ha affilato le armi nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale, quando al momento della votazione sul DUP (Documento Unico di programmazione), la maggioranza è andata sotto di un voto: 9 a 8. Proprio un passo prima rispetto alla discussione del bilancio, che avrebbe rappresentato davvero il momento chiave per il primo cittadino, eletto nel 2015 con i voti grillini e dopo una lunga era di amministrazione di centrosinistra della città della Reggia.
Ma quello di martedì è stato l'epilogo di ciò che si era già concretizzato nella serata di lunedì, quando fino a tarda ora non erano mancate le scintille nella sala del Consiglio.

E se da più parti si sono rafforzate le voci di possibili dimissioni da parte del primo cittadino, oggi - a margine dell'inaugurazione del cantiere del Movicentro di Venaria - Falcone ha respinto al mittente qualunque ipotesi di lasciare in anticipo rispetto alla naturale scadenza del mandato. "Credo che in questi due giorni abbiamo visto tutta una serie di singolarità, tra cui una serie di emendamenti proposti dalla maggioranza stessa, che poi non si è presentata in Consiglio Comunale per discuterli". "Credo che al centro dell'attenzione di un amministratore, così come è per me, è il benessere della città e i tanti progetti che si stanno portando avanti, dunque l'interesse dei cittadini. Qualunque cosa sia contraria alla città e al benessere dei cittadini per me non è sostenibile in alcun modo e non verrà perseguita".

"Quel che risulta particolarmente grave dopo questi due giorni - prosegue il primo cittadino - è che non approvando il DUP si va a causare un danno proprio all'interesse dei cittadini stessi andando a bloccare opere pubbliche, bandi di assunzione per la prima volta dopo tanti anni e andando così a impattare sulla vita di chi vive a Venaria. E di questo, i cittadini terranno conto".

"Andare a casa di mia iniziativa personale creerebbe un ulteriore danno ai cittadini, dunque lo escludo in maniera categorica - sillaba in conclusione Falcone - saranno i consiglieri e il Consiglio Comunale, che è sovrano, a decidere se ritiene che invece sia il caso di procedere con elezioni anticipate, commissariamento o altro. Personalmente lo escludo in maniera categorica. Non sarà mai una scelta mia".

Massimiliano Sciullo