Sanità - 01 febbraio 2019, 19:15

Da oggi l'ex ospedale valdese di Torre Pellice diventa “casa della salute”

Tante novità per i 23mila assistiti della Val Pellice

L’ex Ospedale valdese ha ripreso vita e si è trasformato in Casa della salute a Torre Pellice. Oggi, venerdì 1° febbraio, il presidio sanitario di via Gay 34, ha terminato un percorso tortuoso, durato diversi anni.

La struttura si è progressivamente svuotata, per poi tornare a riempirsi soprattutto negli ultimi due anni, fino alle 14,30, quando l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, il direttore generale dell’Asl To3 Flavio Boraso, il consigliere regionale Elvio Rostagno e diversi sindaci del territorio, oltre al padrone di casa Marco Cogno, hanno ufficializzato la nascita di un nuovo presidio sanitario.

La Casa della salute torrese è la settima del territorio dell’Asl To3: segue Pianezza, Borgaretto, Vigone, Cumiana, Giaveno e Avigliana. A lei fanno riferimento i 23mila residenti dei 9 Comuni dell’ex distretto sanitario della Val Pellice: Torre Pellice, Luserna San Giovanni, Villar Pellice, Bobbio Pellice, Lusernetta, Angrogna, Bricherasio, Rorà e Bibiana.

L’assessore Saitta ha ricordato come la sua funzione sia diversa da quella di un presidio ospedaliero, ma si inserisca alla perfezione nel nuovo modello di Sanità cui la Regione ha lavorato questi anni. Il sindaco Marco Cogno, invece, ha mostrato soddisfazione, ricordando il lungo percorso e le paure di perdere servizi sanitari sul territorio: “Ora non c’è più un posto vuoto. I locali sono stati tutti riempiti”.

La struttura lavora a stretto contatto con i 15 medici del territorio e conta una serie di ambulatori specialistici per visite: cardiologia, chirurgia, dermatologia, geriatria, neurologia, oculistica, odontoiatria, ortopedia, otorinolaringoiatria, pneumologia, urologia e malattie endocrine e della nutrizione e dietetica gestito dai diabetologi Aziendali, vulnologia. Inoltre ha in sede l’ex Guardia medica e una serie di servizi come logopedia, neuropsichiatria infantile e psicologia dell’età evolutiva; oltre al consultorio ostetrico-ginecologico, l’attività di Prevenzione Serena ed il servizio vaccinale, che si trovavano a Luserna San Giovanni e sono stati trasferiti nei giorni scorsi.

Tra i fiori all’occhiello, infine, c’è un progetto, coordinato dalla dottoressa Simonetta Miozzo: “Noi lavoriamo con pazienti cronici e spesso anziani, perciò ci siamo chiesti cosa possiamo fare di diverso rispetto a quello che si fa negli ambulatori?” racconta la dottoressa. Da questo interrogativo è nato Dert, il progetto pilota aziendale di Deprescrizione e Riconciliazione Terapeutica, a cui hanno aderito 10 medici del territorio.

Di cosa si tratta? Cercare di coordinare e rendere le terapie farmacologiche più aderenti alle necessità dei singoli, evitando dosaggi sbagliati o integrazioni pericolose tra medicamenti, rimodulando eventualmente le terapie.

Marco Bertello