Politica - 07 febbraio 2019, 11:26

Sgombero asilo via Alessandria, il Comune di Torino: "Non vogliamo venderlo"

"Sarà messo a disposizione della cittadinanza e destinato a ospitare servizi e attività di associazioni e organizzazioni no profit"

"Non è intenzione dell’Amministrazione comunale inserire nel proprio piano di dismissioni immobiliari e mettere in vendita l’asilo di via Alessandria". A precisarlo - in una nota - è la Città di Torino, dopo che dalle prime luci dell'alba è in corso lo sgombero da parte delle forze di polizia della struttura occupata nel cuore di Aurora.

"Il bene pubblico - continua il Comune - sarà messo a disposizione della cittadinanza e destinato a ospitare servizi e attività di associazioni e organizzazioni no profit".

Una soluzione, quest'ultima, invocata da tempo da parte di residenti ed esponenti politici e ribadita ancora questa mattina dal Presidente della Circoscrizione 7 Luca Deri.

"Sono sempre stato profondamente rispettoso di chi porta avanti attività sociali e politiche, anche in modo alternativo, anche con idee radicalmente diverse dalle mie. Ho sempre stimato chi si rimbocca le maniche per la comunità e alcuni centri sociali funzionano davvero in questo senso. Non è certo il caso dell'asilo occupato di via Alessandria, a Torino. E lo sgombero di questa mattina, per cui ringrazio sentitamente le forze dell'ordine, mette semplicemente fine a un elemento di degrado in un quartiere già non semplice, il mio". Così, in una nota, il senatore torinese del Movimento 5 Stelle, Alberto Airola.

"Una zona della città che conosco molto bene - prosegue - e che ha sicuramente bisogno di riqualificazione, in questo senso la sindaca Appendino oggi ha compiuto un importante passo. Gli occupanti dell'asilo occupato, inviso a tutti nella zona, non hanno mai fatto nulla di buono per il quartiere, si sono barricati in uno spazio che adesso potrà essere utile a tutti gli abitanti di Aurora per tantissime iniziative sociali e non certo per, come è stato fatto finora, essere usato come base per contestare, dare asilo a spacciatori e imbrattare il quartiere con scritte sui muri e atteggiamenti aggressivi improntati alla difesa del proprio status quo: vivere a sbafo in uno spazio che dovrebbe essere di tutti".

Cinzia Gatti