"It's the economy, stupid!"
Questa frase, con cui James Carville nel 1992 diede una svolta decisiva alla campagna elettorale che portò Bill Clinton a battere clamorosamente il presidente allora in carica George H. W. Bush (recentemente scomparso) in virtù degli insuccessi di Bush nel campo economico che sovracompensarono la grande popolarità acquisita con la vittoria nella prima guerra del golfo, può riassumere efficacemente l'attuale pensiero economico di Mario Adinolfi (fondatore e presidente del Popolo della Famiglia) in relazione alle scelte dell'attuale governo gialloverde.
Pensiero che Adinolfi esporrà di nuovo a Torino questa mattina (sabato 9 febbraio) alle ore 11 in Corso Trento 13, nei locali dell'educatorio della Provvidenza, in zona Crocetta-Politecnico, ad un incontro aperto a tutta la cittadinanza ed al quale sono attese delegazioni da tutto il Piemonte.
"Ogni altro paese europeo nel 2019 crescerà da 5 a 25 volte più dell'Italia" rileva Adinolfi sul suo profilo Facebook, ed osserva "La stima dell'Ue è sostanzialmente accettata dal governo, quel governo che con Paolo Savona blaterava di una crescita al 3%, poi scriveva 1.5% del Def, infine si accontentava dell'1% piazzato in manovra per far quadrare i conti. Ora ci siamo beccati la recessione tecnica, l'ammissione che andrà nella stessa maniera anche durante i primi due trimestri del 2019, poi chissà..."
Adinolfi conclude poi la sua analisi ricordando l'impressionante serie di record negativi del nostro paese: "noi siamo di gran lunga ultimi in Europa. Siamo il paese con meno figli, meno matrimoni, più divorzi, più debito pubblico, più disoccupazione generale, più disoccupazione giovanile, più pressione fiscale, più deficit e minore crescita.
Poi vi chiedete perché i ragazzi più bravi scappano altrove."
Insomma, forse stamattina vale la pena andare ad ascoltare le sue proposte...