Fino a 10mila euro per aiutare le piccole e medie imprese ad aggirare il blocco del traffico nel modo più costruttivo: rinnovando il parco auto, dunque i mezzi (furgoni e simili) che sono i compagni di viaggio e di lavoro di tutti i giorni.
Le risorse (su un budget complessivo di 4 milioni di euro a fondo perduto) sono messe a disposizione dalla Regione attraverso un bando già partito da qualche settimana (da inizio 2019) e cumulabile con altri incentivi statali o regionali. Ma in questo primo periodo di attività, complice forse anche la concomitanza con il periodo delle Feste, le richieste non sono state poi tantissime. Anche se le ultime settimane hanno fatto registrare un'accelerazione. "Che ora ci aspettiamo diventi esponenziale", dicono dagli uffici della Regione.
"Il tema della mobilità sostenibile è sempre di attualità, tra inquinamento e blocchi delle auto. Ecco perché oggi vogliamo dare delle risposte positive, incentivando il rinnovo dei veicoli commerciali - dice Guido Bolatto, segretario generale della Camera di Commercio di Torino - e come ente siamo a disposizione per sostenere le imprese in questo iter burocratico".
Il meccanismo prevede la rottamazione di mezzi a benzina fino a Euro1, ibridi con gpl e metano sempre fino a Euro1 e diesel fino a Euro4 comprese. In cambio, è possibile acquistare mezzi 100% elettrici, ibridi benzina/elettrico, metano, gpl e b-fuel. Ma sono ammessi anche al finanziamento chi intende sostenere spese per la riconversione di motori ormai fuori dai limiti di legge.
“Alle piccole e medie imprese piemontesi è richiesto un maggiore sforzo di innovazione, soprattutto nel campo della tutela ambientale – afferma l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia – per la sostituzione dei veicoli commerciali più vetusti". Da qui nasce il bando, appunto, con "reali e grandi opportunità e che riveste, fino a coprire, in alcuni casi, la metà del costo del nuovo veicolo”.
Per ora, una delle pietre di paragone è l'Emilia Romagna, dove un bando simile è partito con qualche mese di anticipo e lo spostamento è stato massiccio verso il metano. Ma laggiù si gode anche di un'infrastruttura di distributori più sviluppata e capillare. Il Piemonte si sta muovendo sullo stesso percorso, ma il cammino da fare è ancora lungo, rispetto alla regione emiliana.