Politica - 07 marzo 2019, 18:24

Tav, Conte: "E' stallo. Serve nuovo confronto con Francia e UE". Chiamparino: "Basta, uniamoci tutti per dire sì"

Il presidente del Consiglio: "Lega e M5S distanti. Unica strada è condividere con i partner del progetto i dubbi che io stesso nutro". Il governatore del Piemonte: "Le forze economiche, professionali, sindacali, civiche si facciano sentire". Lunedì lo sblocco dei bandi Telt

"Sulla Torino-Lione nutro io stesso grandi perplessità, che ora vorremmo condividere con i partner del progetto, cioè la Francia, e l'Unione Europea". E' il passaggio chiave della conferenza stampa del premier Giuseppe Conte sul Tav.

"Su questo tema - ha spiegato - le posizioni di Lega e Movimento 5 Stelle restano come noto molto distanti: la prima è a favore dell'opera, il secondo no. Per questo, servono ancora alcuni passaggi, di rinegoziazione con l'Europa e la Francia, prima di arrivare a una decisione definitiva".

"Ieri sera (mercoledì 6 marzo ndr) abbiamo fatto un lungo vertice con i vicepremier Di Maio e Salvini e con il ministro Toninelli a cui hanno partecipato anche dei tecnici di entrambe le parti, pro e contro il progetto. Siamo partiti dall'analisi costi-benefici e l'abbiamo sottoposta a una specie di 'stress test', ascoltando attentamente il dibattito tra i tecnici favorevoli e contrari al Tav. Ne sono emersi spunti interessanti e personalmente sono cresciuti i miei dubbi rispetto a questo progetto, che è di dieci anni fa e che, se fosse partito oggi, io avrei senza dubbio bloccato. Però, a prescindere dall'esito tecnico dell'analisi costi-benefici, la scelta sul Tav dev'essere politica e così sarà. E me ne renderò io la responsabilità davanti al Paese".

"L'unica strada percorribile ora - ha poi spiegato Conte - è condividere i dubbi che io stesso nutro anche con la Francia e la Ue". Sul fatto che lunedì 11 marzo il comitato Telt pubblicherà i bandi per oltre due miliardi di euro, con il rischio che l'Italia, se non arriverà il "sì" all'opera, perda circa 300 milioni di fondi, Conte è stato lapidario: "Lunedì è tra quattro giorni. Abbiamo ancora tempo".

Intanto il vicepremier Luigi Di Maio ha scritto in una lettera inviata via Telegram ai parlamentari del M5S: "Sulla strategicità dell'opera abbiamo ragione su quello che abbiamo sempre sostenuto. Passano sempre meno merci rispetto alle previsioni e gli aumenti futuri non giustificano l'opera. Lato passeggeri invece, durante il vertice di ieri, i tecnici ci hanno mostrato che per raggiungere il break-even per fattibilità lato passeggeri, servirebbero ogni 30 milioni di costo unitario, almeno 7 milioni di passeggeri all'anno".

Immediata la replica a Conte del Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino: "Dopo che il primo ministro Conte ci ha spiegato a lungo che l’acqua calda può scottare, abbiamo capito che il governo Conte-Salvini-Di Maio ha deciso per l’ennesima volta di non decidere, adducendo come pretesto la necessità di fare nuovi approfondimenti con partner che da anni hanno già approfondito. A questo punto lunedì sarà più che mai la giornata decisiva: se i bandi partono, bene, sennò si perdono una parte dei fondi europei e l’opera rischia di essere definitivamente affossata. Di fronte a questa palese incapacità del Governo di decidere, è necessario che tutte le forze economiche, professionali, sindacali, civiche, che si sono mobilitate in questi mesi per la TAV, esercitino ogni pressione possibile. Credo anche che Telt lunedì debba valutare attentamente come corrispondere alle responsabilità che derivano dal mandato ricevuto".

Così invece Corrado Alberto, Presidente di API Torino: "Apprezzo le dichiarazioni del premier Giuseppe Conte quando dice che lavora per l’interesse degli italiani, ma non credo che questo si faccia perdendo tempo. Sulla realizzazione della linea Tav Torino-Lione analisi, discussioni e trattative sono tutte cose già fatte. Adesso basta continuare nel lavoro già avviato. E’ questo l’interesse degli italiani, delle imprese e dei lavoratori".

Daniele Angi