"Io e mio figlio Fabio abbiamo vissuto, stiamo vivendo, momenti terribili. Ma io voglio scoprire la verità, lo devo a nostro figlio, che Raffaello amava con tutto il cuore. Fabio ha il diritto di conoscere come sono andate le cose quel maledetto 7 luglio del 2016. Io ho piena fiducia nell'operato della procura di Cuneo che in questa mia vicenda, si è dimostrata attenta e sempre presente. E per questo la ringrazio, come ringrazio il mio avvocato Paolo Verra e il mio consulente, il dottor Lorenzo Varetto che lunedì eseguirà l’autopsia sul cadavere di Raffaello”.
Sono queste le parole che mi dice Gabriella Bernardis, ex compagna di Raffaello Bucci, il collaboratore della Juventus ed ex leader ultrà, che il 7 luglio 2016 si è gettato da un viadotto dell’autostrada Savona - Torino, per commentare la riesumazione del corpo, che avverrà lunedì 1 aprile.
L’autopsia sarà effettuata nella camera mortuaria del cimitero di Cuneo, dai medici legali Roberto Testi e Lorenzo Varetto. Con questo esame si spera che emerga qualche dettaglio per far chiarezza su una morte misteriosa, per la quale la procura di Cuneo ha aperto un fascicolo per induzione al suicidio.
Fin dalle prime ore della morte dell’uomo, la sua ex compagna, non ha creduto che da quel viadotto di Fossano, si sia gettato spontaneamente e, per provarlo, si spera che l’esame autoptico evidenzi fratture, lesioni e ferite incompatibili con quel volo di diversi metri. L’ipotesi è che l’ex ultras dei Drughi sia staro picchiato e minacciato, così da indurlo a cercare la morte.