Attualità - 15 aprile 2019, 12:00

Scuola 4.0 e rischio NEET, da Torino a Taranto per raccontare la generazione di studenti di fronte alla nuova sfida del lavoro

Prodotto da Tekla con il supporto di Film Commission, Regione e Fondazione per la scuola di Compagnia di San Paolo, il progetto racconta dubbi, paure e ostacoli delle nuove generazioni tra la fine del percorso formativo e la ricerca di un impiego

Si chiama "Scuola 4.0" ed è un viaggio. È anche un progetto che ha ottenuto il finanziamento del bando Under35 Digital video contest Giovani protagonisti della Film Commission Torino Piemonte, ma soprattutto è uno specchio del nostro Paese.

Partendo da Torino e spaziando ai quattro angoli della Penisola, per indagare meccanismi, successi e paure del mondo della formazione quando si confronta con quello del lavoro, subito dopo la porta che si spalanca al termine di un diploma o della laurea. E con la spada di Damocle del pianeta NEET, quando non si trova un proprio posto nel mondo e si rinuncia a tutto: sia a studiare che a cercare impiego.

Proprio il tema che si tratta spesso in questi anni sulla difficoltà di incrocio tra percorsi scolastici tradizionali ed esigenze professionali sempre più specializzate e d'avanguardia all'interno delle imprese. A raccontare la situazione, con il supporto della Fondazione per la scuola della Compagnia di San Paolo e l'assessorato regionale dalle Politiche giovanili, il regista Fabio Catalano e la sua troupe, insieme alla casa di produzione torinese Tekla. Il cui lavoro sarà poi trasmesso a puntate da Corriere.it. 

Una fatica fatta da 250 interviste, 6 scuole, 4000 chilometri di viaggio, 8 mesi di attività per un totale di 12 storie di ragazze e ragazzi arrivati ormai agli ultimi anni di studio e dunque di fronte alla scelta delle scelte.

Tra le scuole coinvolte, anche il Pininfarina di Moncalieri, il Cigna di Mondovì, io Gae Aulenti di Biella e istituti di Taranto, Jesi e Bologna. "Abbiamo voluto fotografare una generazione  frammentata, di fronte a una scelta - racconta Gianluca Orrù, autore del lavoro - e ricordo bene la paranoia che avevo anche io alla loro età. Come dicono i Baustelle nelle loro canzoni, le scelte finiscono per cementificare la loro vita adulta".

"Volevamo progetti con ragazzi giovani come protagonisti e parte attiva del lavoro - spiega Paolo Manera, direttore di Film Commission - ed ecco perché questa iniziativa ha trovato posto nel nostro bando. Abbiamo trovato una potenzialità, una forza e una freschezza importanti".

"Politiche giovanili e politiche del lavoro spesso si sovrappongono - commenta Monica Cerutti, assessore regionale con la delega su questi temi - ma non possono esaurirsi solo in quello. Ecco perché abbiamo voluto sostenere questo bando. Le risposte sono state sempre molto positive ed è bello avere anche un confronto sovra regionale".

"Diamo un sostegno per imparare, quindi stiamo zitti e ascoltiamo - dice Paolo Crepax, direttore della Fondazione per la Scuola - e siamo molto impegnati sul tema delle nuove tecnologie, a cominciare dall'uso dei media nella nuova didattica. Sempre tenendo presente che tra 20 anni il mondo del lavoro sarà fatto da professioni che oggi non sappiamo ancora immaginare".

Massimiliano Sciullo