Più equità contro l'evasione e per una riforma del fisco che tuteli i contribuenti più deboli. I sindacati confederali rilanciano la loro ricetta e per farlo hanno scelto la Cavallerizza Reale di Torino, alla presenza dei vertici nazionali Gianna Fracassi (segretaria nazionale CGIL), Ignazio Ganga (segretario nazionale CISL) e Domenico Proietti (segretario nazionale UIL). Con loro, anche i massimi esponenti locali Gianni Cortese (UIL), Enrica Valfré (CIGL) e Domenico Lo Bianco (CISL).
"Si parla di tasse piatte e di montagne da scalare per i pensionati - ha introdotto i lavori Cortese - ma raramente si parla di equità fiscale. Questo vuole essere un passo nella direzione che ci porterà alle manifestazioni del Primo Maggio". "Vorremmo rilanciare anche il patto anti evasione, che fino a oggi non ha appassionato molto le amministrazioni locali", conclude.
I dati da cui partono i ragionamenti fatti a Torino parlano di 111 miliardi di evasione fiscale ogni anno, di cui 35 solo di Iva. Allo stesso tempo, sono lavoratori dipendenti e pensionati a sostenere il 94,8% del gettito Irpef. "Il governo parla di pace fiscale, ma in realtà la pace non andrebbe fatta con chi evade, ma con chi le tasse le paga già", dice Proietti.
CGIL, CISL e UIL propongono un agenda piuttosto fitta: un'agenzia dedicata esclusivamente all'accertamento e al monitoraggio della riscossione, ampliare il contrasto di interessi con detrazioni per i servizi alle famiglie, "che nell'edilizia ha funzionato bene", rendere tracciabili tutti i pagamenti portando a mille euro il limite per i pagamenti in contanti, fissare un controllo almeno ogni cinque anni dei redditi dichiarati (oggi la media è ogni 20 anni circa) e così via.
Severo il giudizio sulla Flat-tax: "Non garantisce giustizia ed equità perché contrasta il principio costituzionale di progressività". Inoltre chiedono di riconsiderare la mole imponente di agevolazioni fiscali, "escludendo un taglio lineare che penalizzerebbe ancora una volta dipendenti e pensionati". E sempre sul tema delle agevolazioni, la proposta è "rivedere il sistema delle agevolazioni alle imprese che deve essere orientato a comportamenti meritori sull'occupazione, la sostenibilità ambientale, la formazione e gli investimenti".
E sul fronte del reddito di cittadinanza: "Negli altri Paesi vi accedono coloro che prima sono in regola con il pagamento delle tasse. In Italia rischia di essere l'esatto contrario".