Cultura e spettacoli - 19 aprile 2019, 14:42

Auschwitz raccontato da Primo Levi: al Carignano "Se questo è un uomo"

In scena dal 23 aprile, con regia e interpretazione di Valter Malosti

La voce di Primo Levi è la voce che più di ogni altra ha saputo far parlare Auschwitz: la voce che da oltre settant’anni, con Se questo è un uomo, racconta ai lettori di tutto il mondo la verità sullo sterminio nazista. È una voce dal timbro inconfondibile, mite e salda: «considerate che questo è stato».

Oggi, nel centenario della nascita di Levi, il direttore di TPE - Teatro Piemonte Europa Valter Malosti firma la regia e l’interpretazione di Se questo è un uomo portando per la prima volta in scena direttamente la voce di questa irripetibile opera prima, che è il libro di avventure più atroce e più bello del ventesimo secolo: quella voce senza alcuna altra mediazione. Una voce che nella sua nudità sa restituire la babele del campo – i suoni, le minacce, gli ordini, il rumore della fabbrica di morte.

Se questo è un uomo va in scena dal 23 aprile al 12 maggio 2019 per la Stagione del Teatro Stabile di Torino al Teatro Carignano e vede assieme per la prima volta in una coproduzione TPE - Teatro Piemonte Europa, Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale e Teatro di Roma - Teatro Nazionale, con la consulenza del Centro Internazionale di Studi Primo Levi e la collaborazione del Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Primo Levi, del Polo del ‘900 e di Giulio Einaudi editore.

La condensazione scenica del testo è stata curata da Domenico Scarpa e dallo stesso Malosti. La voce è quella del testimone-protagonista, ma i registri di quella voce sono molti. La voce di Se questo è un uomo contiene in realtà una moltitudine di registri espressivi, narrativi, percettivi e di pensiero. Questi registri, questi scarti, questa fusione di fatti e di pensieri, gli «a parte» meditativi, morali e perfino scientifici, perfino politici, sono altrettante opportunità per Malosti di ricreare in scena quella quantità di dimensioni e di chiaroscuri.

La scena sarà di Margherita Palli, che ha immaginato un cortocircuito visivo tra la memoria del lager e le «nostre tiepide case». Le luci saranno di Cesare Accetta, i costumi di Gianluca Sbicca, i video di Luca Brinchi e Daniele Spanò. In scena con Malosti i performer Antonio Bertusi e Camilla Sandri.

Il progetto sonoro, curato da Gup Alcaro, sarà fondamentale in questa riscrittura scenica. Se questo è un uomo è infatti un’opera acustica. Levi restituisce la babele del campo – i suoni, le minacce, gli ordini, i vocaboli gergali incomprensibili, i rari discorsi chiari e distinti – orchestrandola sulle lingue parlate in quel perimetro di filo spinato.

Come contrappunto al testo e al suono del lager ci saranno tre madrigali originali creati da Carlo Boccadoro a partire dalle poesie che Levi scrive immediatamente dopo il ritorno dal campo di annientamento, negli anni 1945-46.

L’immagine guida è opera del disegnatore e fumettista Pietro Scarnera, che ha rielaborato appositamente per la messa in scena di Se questo è un uomo una tavola del suo graphic novel Una stella tranquilla. Ritratto sentimentale di Primo Levi (Bologna, Comma 22, 2013), premio Cosmonauti per il miglior libro e Prix Révélation al Festival di Angoulême 2016.

comunicato stampa