"Nonostante le promesse dei politici e dei direttori Asl, continuano a non risolversi i problemi di funzionamento della Commissione Provinciale che si occupa del riconoscimento legale della cecità civile". Così Marco Bongi, presidente Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti (A.P.R.I.-onlus), che spiega: "Da quando, nel settembre 2017, APRI-onlus denunciò le implicazioni negative del trasferimento dall'Oftalmico al Presidio Valletta di via Farinelli, i tempi di attesa si sono sempre più allungati. Oggi, dal momento in cui una persona che perde la vista inoltra la domanda di cecità, si dovranno attendere circa dieci mesi solo per essere sottoposti alla prima visita. Poi quasi sempre la Commissione prescrive esami aggiuntivi di verifica che i pazienti dovranno prenotarsi da soli con i tempi di attesa dei vari CUP, poi i tempi di risposta INPS e le valutazioni reddittuali".
"Insomma - prosegue Bongi - un cieco, già depresso per la disgrazia che lo ha colpito, dovrà destreggiarsi fra mille cavilli ed uffici. La maggioranza perde ben presto ogni speranza. Un vero disastro. E le cause principali di una situazione così tragica sono legate al fatto che non non si trovino oculisti disposti a far parte della commissione". Ma Apri onlus segnala anche difficoltà nell'effettuare attrezzature adatte, con rinvii che allungano ulteriormente tempi d'attesa, difficoltà logistiche e altri disagi. "La situazione appare sempre più insostenibile - commenta Bongi -. Sono sempre i più deboli a pagare l'inefficienza e la disorganizzazione dei servizi pubblici. Sembra davvero che perdere la vista sia considerato una colpa da far scontare invece che un'occasione per mettere in moto la macchina della solidarietà".