Sanità - 30 aprile 2019, 07:03

L’ex poliambulatorio di Villar Perosa potrebbe ospitare una Casa della Salute e una Rsa

Oggi il Comune acquisirà il complesso e uno studio ipotizza un nuovo futuro nel campo sanitario e socio-assistenziale

Oggi il Comune di Villar Perosa metterà la firma storica sull’atto notarile per l’acquisizione dell’ex poliambulatorio di via San Aniceto 1. La struttura è dimenticata da 8 anni e ha attirato anche l’attenzione di Vittorio Brumotti di Striscia la Notizia, esperto in cantieri incompiuti.

Ora toccherà quindi al Comune decidere che cosa farne e l’Amministrazione comunale uscente si è affidata a un professionista per uno studio tecnico di fattibilità che “consiglia” di mantenerne l’attuale destinazione sanitaria e profila anche una doppia soluzione.

Un piccolo passo indietro per inquadrare la questione. Nel 2009 è partito il cantiere per riconvertire l’ex poliambulatorio in hospice, ovvero centro per le cure palliative. Il progetto della Regione e dell’Asl To3, però, non è andato a buon fine, perché la ditta aggiudicataria è fallita, nel 2011 i lavori sono stati interrotti e l’operazione hospice cancellata. L’immobile è quindi stato abbandonato e l’Amministrazione del sindaco Marco Ventre ha esposto uno striscione sulle reti da cantiere: “La vergogna non ha colore politico”.

Come ha fatto il Comune a entrare in possesso a costo zero? L’accordo è stato raggiunto nell’ambito dello spostamento degli ambulatori dell’Asl da piazza Centenario all’interno del complesso “Una finestra sulle Valli”.

Nel frattempo l’Amministrazione Ventre ha affidato uno studio di fattibilità all’ingegner Piergiuseppe Daviero per valutare il da farsi. Lo studio sottolinea come “il ‘rustico’ attuale risulta di difficile riutilizzazione, in quanto trattasi di immobile costruito per una specifica destinazione, che non può essere facilmente riconvertita”. “Volevamo che ci fossero dei dati su cui basare le scelte di riutilizzo – spiega il sindaco, che si ricandida per il suo secondo mandato –. Lo studio ci indica anche le soluzioni economicamente migliori e un’ipotesi di Casa della Salute e struttura Rsa”. La superficie lorda è di 1.175 metri quadri, esclusi i locali seminterrati. L’ipotesi di utilizzo presentata da Daviero è di destinare il piano terreno dei due corpi ad ambulatori medici e il primo piano a residenza sanitaria assistenziale (Rsa) con 18 posti letto per non autosufficienti.

Il costo complessivo di ristrutturazione sarebbe di 1.725.000 euro e il Comune avrebbe tre soluzioni davanti per portare l’operazione in porto: finanziare la ristrutturazione e poi affittare la struttura, cedere l’area con diritto di superficie e ristrutturazione a carico dell’operatore, oppure la vendita con una base d’asta di 310mila euro (che tiene conto degli investimenti del Comune negli anni e delle spese notarili per l’acquisizione).

“L’ipotesi che ci convince di più sarebbe la seconda – spiega Ventre –, perché il Comune non ha costi, la struttura rimane sua e l’operatore privato può ammortizzare l’investimento”. Proposte ufficiali per l’impiego di quella struttura, sulla scrivania del sindaco, non sono ancora arrivate, ma da tempo si vocifera della presenza di operatori interessati a darle nuova vita.

Marco Bertello