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Attualità | 04 maggio 2019, 07:00

Torino: alla cura dei prati ci pensano pecore e mucche

Le aree interessate dal progetto sono il Parco della Maddalena, quello del Meisino, il Parco Colonnetti e il Parco Piemonte

Torino: alla cura dei prati ci pensano pecore e mucche

A Torino a tagliare l’erba nei parchi estensivi sono degli operatori davvero d’eccezione si tratta, infatti, di pecore e mucche dal momento che tali aree sono adibite a pascolo e lasciate a disposizione di greggi e mandrie. E’ questo un progetto sperimentale avviato per la prima volta nel Capoluogo piemontese e poi realizzato anche in altre città italiane.

La presenza degli animali ed il loro impiego arreca diversi benefici in termini di sostenibilità ambientale e consente di ottimizzare le risorse economiche a disposizione del Comune poichp sono ovini e bovini ad occuparsi dello sfalcio dell’erba, del contenimento delle malerbe e della concimazione del terreno, tutte operazioni che diversamente richiederebbero dei costi e l’impiego di macchine agricole.

Le aree interessate dal progetto sono il Parco della Maddalena, quello del Meisino, il Parco Colonnetti e il Parco Piemonte. Le zone in cui si trovano gli animali a pascolo sono opportunamente recintate, dunque pecore e mucche sono separate dai cittadini che fruiscono del Parco. Gli animali sono ben visibili e ciò garantisce la sicurezza senza escludere la chiara ricaduta didattica che questo progetto può avere sulle scolaresche che possono essere coinvolte nell’iniziativa e sui più piccoli che non avrebbero magari modo di entrare in contatto con animali di tal genere se non sui libri o attraverso uno schermo.

Altre attività ecocompatibili legate al mantenimento delle aree verdi cittadine sono lo sfalcio erba con tecnica mulching e la fienagione. La prima consiste nello sminuzzare l’erba con lame rotative particolari e lasciarla sul campo in modo che si decomponga trasformandosi in concime naturale. Tale tecnica mette a riparo il suolo dalla disidratazione poiché l’erba gli restituisce l’80% dell’acqua di cui è composta e lo arricchisce naturalmente di sostanze organiche.

La fienagione prevede che l’erba venga lasciata crescere di più del consueto e che venga tagliata solo 4 volte l’anno, a maggio, a luglio ad agosto e ad ottobre. Il prodotto di sfalcio viene impiegato per usi agricoli come foraggio, letame, compost. Così facendo l’erba tagliata non sarà più da considerarsi uno scarto, ma una risorsa. Nei Parchi in cui viene attuata questa tecnica vi è anche un’ottima ricaduta sulla fauna poiché crescono le popolazioni di insetti e di conseguenza anche quelle di uccelli che se ne nutrono.

 

 

Maria La Calce

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