Eventi - 13 maggio 2019, 13:50

Frankie hi-nrg mc, Achille Lauro e la bellezza: "Strano è bello. Una narrazione che soddisfa ogni curiosità è malata"

I due cantautori ospiti al Salone del Libro con gli scrittori Francesca Serafini, Francesco Pacifico e Giordano Meucci

Comunicare la bellezza rendendo l'interlocutore partecipe del processo artistico. Un tema antico e da sempre al centro di ogni ragionamento sulla creatività e l'opera d'arte. E se ne parla anche al Salone del Libro di Torino, crogiuolo di narratori e artigiani di storie.

L'Arena Bookstock, questa mattina, ha ospitato un incontro dedicato alla scrittura in diversi contesti, dalla musica alla sceneggiatura, con i cantautori Frankie hi-nrg mc e Achille Lauro, lo scrittore Francesco Pacifico e gli sceneggiatori di "Non essere cattivo" Giordano Meacci e Francesca Serafini.

Il rapper torinese ha da poco pubblicato il romanzo "Faccio la mia cosa", in cui unisce la sua storia privata a quella musicale, iniziata l'11 agosto 1973, data in cui convenzionalmente si stabilisce la nascita della cultura hip hop, all'interno di un condominio del Bronx, durante una festa tra ragazzini che ballavano i "break" delle canzoni. "Per me la consapevolezza nella scrittura è fondamentale", ha spiegato.

"Quando metto giù i pezzi cerco di fare un lavoro di deformazione della realtà: così le cose poco chiare si esasperano e si esaltano. Quando scrissi 'Quelli che ben pensano' sapevo di raccontare qualcosa di stravolto rispetto a ciò che i miei occhi vedevano".

"Penso che la bellezza sia soggettiva e relativa", ha commentato Achille Lauro, autore di "Sono io Amleto" e reduce dall'ultimo Festival di Sanremo. "In generale credo che si debba essere curiosi in qualunque ambito. Scrivere è un modo prima di tutto per conoscersi, dovrebbero farlo tutti, come una sorta di autoanalisi. Sono partito con lo scrivere canzoni che erano per lo più brevi storielle, anche riferite a persone e fatti del mio quotidiano. Per chi vuole approcciarsi alla musica è importante scrivere ciò che si pensa, senza ragionare troppo sul risultato. Non conta tanto la voce perfetta, quanto il saper comunicare. La comunicazione emotiva è parte integrante della scrittura".

"Il limite per me è fondamentale", ha spiegato ancora Frankie Hi-nrg, "quando scrivo devo sempre circoscrivere l'argomento. Il tema libero è un rischio, implica un'enorme responsabilità. L'assenza di confini impedisce l'esistenza del dentro e del fuori, due stati fondamentali della narrazione".

"La completezza della narrazione - ha aggiunto - si ha nel momento in cui il fruitore ci mette del suo. La narrazione che soddisfa ogni curiosità è malata. Il punto esclamativo è utile per menare la gente e fa mmjtj0male, quello interrogativo, invece, attira le persone".

"L'incognita, l'originalità e lo strano sono bellezza, per me", ha detto l'autore di 'Rolls-Royce'. Le persone, non sapendo cosa aspettarsi, in un primo tempo sono interdette, ma poi vengono coinvolte. È importante non dare mai nulla per scontato e non ripetersi".

"Nelle canzoni diamo degli elementi, delle immagini precise, ma tra loro intercambiabili", ha concluso Frankie Hi-nrg. "Chi ascolta le ha disposizione, come fossero le carte di Propp per la costruzione della favole, e può rimodularle come vuole, lasciandosi emozionare più da una o dall'altra. L'ascolto non deve mai essere passivo".

Manuela Marascio