Politica - 14 maggio 2019, 06:20

Tav, urbanistica e piano paesaggistico del Piemonte: sfida a tre davanti agli ingegneri di Torino

Assente il candidato alla Presidenze del centrosinistra Sergio Chiamparino, sostituito dal consigliere regionale Elvio Rostagno

L'Alta Velocità ieri sera ha attraversato via Giolitti a Torino, dove al civico 1 era si è svolto presso l’ordine degli ingegneri il confronto tra i candidati presidenti della Regione. Assente il governatore uscente Sergio Chiamparino, impegnato prima alle celebrazioni per i cento anni di AMMA e poi in un incontro con il direttivo CNA, che ha delegato il consigliere regionale Elvio Rostagno. Insieme a lui - seduti accanto ai Presidenti degli Ingegneri e della FIOPA Alessio Toneguzzo e Paola Freda -  Giorgio Bertola, Valter Boero e Alberto Cirio. 

La prima domanda dal pubblico è stato proprio un attacco al candidato presidente del M5S sul Tav (quando parla di opere concrete che cosa vuole dire?), sulla quale Freda ha sottolineato "noi come ingegneri abbiamo prodotto l'unico studio serio sull'opera."

Un j’accuse che probabilmente il candidato pentastellato si aspettava da una parte degli ingegneri. “La nostra posizione sulla Torino-Lione – ha commentato - è nota da tempo: i costi sono superiori ai benefici, mentre sono 30 anni che sul tema sentiamo solo chiacchiere da parte del centrodestra e centrosinistra". "Noi -ha poi aggiunto – siamo a favore di tutte quelle opere che riteniamo utili per il Piemonte, nello sblocca cantieri del governo Lega/M5S - ha poi aggiunto - c'è l'Asti-Cuneo: come altro intervento importante per il Piemonte penso alla Pedemontina".

Il candidato presidente per il centrodestra Alberto Cirio non ha mancato di cogliere l’assist sul Tav, commentando “troppo spesso in Italia siamo vittime delle minoranze.” “Tutti i 201 candidati delle liste a mio sostegno -ha aggiunto l’europarlamentare - hanno firmato un impegno preciso a sostenere le infrastrutture e la Torino – Lione”. Sull’attuale regolamentazione Cirio ha poi attaccato Chiamparino, dicendo “l'urbanistica è stata messa sotto la direzione ambiente, credo debba tornare sotto la programmazione. Occorre subito una moratoria sul piano paesaggistico, in modo che decida il Piemonte, senza l'intervento romano.”

Parole a cui ha replicato il consigliere regionale uscente del Pd Elvio Rostagno "non è che ogni volta che qualcuno vuole fare qualcosa si modifica la legge”. “Il piano paesaggistico piemontese -ha aggiunto l’esponente dem - è legato alla norma nazionale, non può essere cambiato a piacere. Ma soprattutto, le leggi si modificano se si ravvisa in questo un interesse pubblico, non solo l'interesse di qualcuno".

Il candidato del Popolo della Famiglia Valter Boero ha invece voluto sottolineare come "la ricetta per far ripartire l'economia è fare più figli”. “Il problema -ha aggiunto - sono le risorse e tante persone che lavorano possono creare più valore aggiunto e ricchezza". 

Cinzia Gatti