"È stata la prima radio a entrare nelle stanze del Parlamento, trasmettendo in streaming i congressi di tutti i partiti senza discriminare alcuna fede politica". Così i manifestanti accorsi oggi in piazza Palazzo di Città si stringono attorno a Radio Radicale, che ha visto respingere dalla commissione Bilancio della Camera dei Deputati i ricorsi sulla bocciatura degli emendamenti per prorogare la convenzione con il Ministero dello Sviluppo economico. Ora l'emittente rischia infatti di chiudere entro poche settimane, dopo circa 43 anni di servizio durante i quali ha trasmesso in diretta migliaia di sedute parlamentari, processi ed eventi istituzionali.
Al presidio, organizzato da +Europa, hanno aderito anche il Partito Democratico e Liberi Uguali. Presenti in piazza il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e il segretario dem Paolo Furia, intervenuto per difendere "la libertà d'espressione delle emittenti che non si appoggiano su fondi privati".
Un chiaro appello è stato lanciato alla sindaca Chiara Appendino, affinché chieda direttamente al vicepremier Luigi Di Maio di impugnare un provvedimento per salvare Radio Radicale.